ARTIGIANI IN CRISI, PRONTI ALLE PROTESTE –

Lumini al posto delle luci accese già a partire dalle 19 di oggi. È la prima forma di protesta messa in atto da un nutrito gruppo di artigiani, commercianti dell’intera provincia di Salerno che hanno deciso di unirsi per far sentire forte e determinata la voce di tutti gli operatori che stanno soffrendo in maniera devastante sulle proprie attività i rincari dell’energia elettrica e del gas che, in più, si aggiungono a quelli per l’approvvigionamento delle materie prime.
Panificatori, macellai, pasticcieri, bar, ristoratori, hanno deciso di unire le voci e le forze in un corteo che si terrà giovedì a partire dalle 15. Paura, preoccupazione per il futuro ma un’unica certezza. Non creare difficoltà e disagi ai loro clienti. Ma come ha spiegato Nicola Guariglia, presidente dell’associazione panificatori “non è possibile più restare inerti in attesa che i fatti producano la morte di centinaia di attività bruciando letteralmente i sacrifici di tante donne e uomini che hanno sudato amaramente e versato sangue e risorse per portare avanti progetti economici e di vita ora in serio pericolo di chiusura”. Giuseppe Faiella che rappresenta i pasticcieri sventola bollette di migliaia di euro e invita tutti ad aderire alla protesta.
Da oggi e per l’intera settimana sino a sabato 24 settembre, dalle ore 19:00 alle ore 20:30, gli artigiani e i commercianti spegneranno le luci nei propri negozi e sui luoghi di produzione e lavoro ed accenderanno lumini.
Giovedì 22 settembre, inoltre, si raduneranno coi propri mezzi aziendali presso il parcheggio dello Stadio Arechi ed in corteo sfileranno sino a Piazza Amendola dove chiederanno di incontrare il Prefetto. “Chiederemo al Prefetto che faccia portavoce presso il Governo centrale dell’urgente richiesta di un intervento – ha spiegato Paolo Lombardi, titolare di Pane e Circenses- che almeno attenui e fermi l’emorragia di risorse che inevitabilmente porteranno allo spegnimento non più simbolico delle luci in centinaia di negozi e luoghi di produzione”.
L’ultimo pensiero però va proprio ai clienti. “Dite che faremo il corteo alle 15 perché speriamo di arrecare meno disagi possibili alla popolazione”.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro