ASL, DIRETTORE IN VISITA ALL’OSPEDALE DI EBOLI

Il direttore generale della Asl, Giordano, in visita all’ospedale di Eboli. Cariello: «Il nostro ospedale sta ottenendo i riconoscimenti che merita» .Un’importante presenza, quella di questa mattina del direttore generale della Asl Salerno, Antonio Giordano, che accompagnato dal direttore sanitario, Maria Vittoria Montemurro, e dal sindaco Massimo Cariello, ha visitato l’ospedale di Eboli. Una visita che giunge all’indomani dell’adozione dell’atto aziendale, il documento con il quale la sanità regionale ha posto un evidente riconoscimento al ruolo che occupa nella sanità pubblica l’ospedale Maria Santissima Addolorata di Eboli. «I presupposti per una pianificazione sanitaria che punti al mantenimento dei livelli assistenziali, che significa dare risposte ai cittadini in un settore sensibile quale è quello della sanità, sono ottimi – ha commentato il primo cittadino di Eboli -. Già in occasione di recenti incontri e colloqui con il direttore generale Antonio Giordano avevamo la certezza che la strada intrapresa facesse ben sperare, non solo per l’ospedale di Eboli, ma per l’intero comparto sanitario provinciale, perché l’intera organizzazione veniva affrontata in maniera competente e con grande impegno dal direttore». Cariello poi commenta in maniera più specifica le prospettive del nosocomio ebolitano: «La valorizzazione delle attività specialistiche ed il mantenimento conseguente dei 166 posti letto del presidio sanitario ebolitano rappresentano una svolta, specie se il tutto viene raffrontato con le pesanti penalizzazioni degli ultimi anni. Adesso chiediamo uno sforzo ulteriore alla dirigenza sanitaria provinciale, che serva a dare concretezza all’offerta sanitaria e risposte certe alle esigenze dei cittadini. Mi riferisco al potenziamento degli organici, un’azione assolutamente indispensabile per garantire la massima efficienza dell’ospedale. Intanto, ci rallegra avere appreso che è stata finalmente avviata la ripresa dei lavori della mensa dell’ospedale Maria Santissima Addolorata di Eboli».

Autore dell'articolo: Marcello Festa