ATTENTATO BARCELLONA, LA TESTIMONIANZA DI UN SALERNITANO PRESENTE

Un silenzio surreale avvolge la zona nei pressi del ristorante turco dove sono ancora barricati gli uomini presumibilmente autori dell’attentato alla Rambla di Barcellona. A raccontare all’ANSA il clima di paura e di attesa che si respira, è il salernitano Gianluca Marino. Raggiunto telefonicamente, l’uomo ha fornito la sua testimonianza di quei momenti concitati: “Qualche minuto prima che il furgone si catapultasse sulla folla – ha detto – stavo per passare proprio di là. Potevo esserci io tra quei morti e quei feriti. E, invece, siccome la mia compagna ritardava a uscire dalla stanza dell’albergo dove ci troviamo, ho fatto tardi e ho assistito inerme all’ultima parte della corsa del mezzo. Poi ho sentito un gran baccano di gente che urlava, ambulanze e sirene e ho sentito anche uno sparo. Poliziotti con i mitra e uomini dei reparti speciali hanno, intanto, circondato il ristorante”. “All’inizio – prosegue – si sentiva un gran baccano. Poi più nulla. Non posso neanche sporgermi dalla finestra per guardare fuori. Mi trovo al primo piano dell’albergo Lloret. Non posso far altro che ascoltare i rumori che arrivano dall’esterno e sperare che tutto finisca quanto prima per il meglio”. Marino parla all’Ansa anche di una “busta nera che ha visto”. Poco prima dell’attentato – aggiunge – ho visto un uomo aprire un tombino e buttarci dentro una busta nera. Potrebbe essere anche un semplice venditore di oggetti di contrabbando, ma subito dopo il fatto ho contattato i carabinieri che mi hanno messo in contatto con le forze di polizia locali. Volevo raccontare quello che ho visto, nel caso possa essere utile”.

Autore dell'articolo: Redazione