BABY E STRUTTURE: FLOP GRANATA

La nuova riforma sulla mutualità, nuove regole, l’obbligo delle infrastrutture e l’attenzione per il settore giovanile. Una vera e propria rivoluzione è in cantiere ed in programma per l’immediato futuro che coinvolge soprattutto i club cadetti. Anche per questo la Salernitana dovrà fare in fretta a farsi trovare pronta. Non sarà certo un caso che recentemente il club granata abbia ripensato all’ipotesi Salernello, progetto avviato dall’allora presidente Aniello Aliberti. Non solo. Quello che salta agli occhi e, purtroppo, non è certo un bel vedere è il discorso sul settore giovanile. In casa granata mai valorizzato a dovere. Anzi. Le formazioni baby sono tutte o quasi nei bassifondi delle rispettive graduatorie. Quello che è sempre stato il sogno del co-patron Marco Mezzaroma di vedere un prodotto del settore giovanile esordire in prima squadra è rimasto chiuso – blindato – nel cassetto. I numeri sono impietosi, soprattutto se paragonati alla buona parte dei club di B. Per non parlare del prossimo avversario che la Salernitana si troverà di fronte lunedì sera a Chiavari: l’Entella di Roberto Breda. Il club ligure da tempo sta puntando e tanto sulla linea verde. Basti pensare che la formazione Primavera, e non solo, è ai vertici del torneo di appartenenza. Del resto il responsabile del settore giovanile Manuel Montali è in giro per l’Italia e non solo a caccia di talenti. C’è di più. C’è il discorso relativo agli enfant prodige che hanno esordito in prima squadra. L’Entella guida la speciale classifica dei club di serie cadetta, avendo proiettato nel campionato cadetto ben sette elementi del suo vivaio. Per non parlare dell’operazione Keita, passato a gennaio al Birmingham in seconda divisione inglese per una cifra di quasi due milioni di euro che sono finiti nelle casse del presidente Gozzi. Baraye è un under come Filippini (preso a gennaio) aggregati in pianta stabile in prima squadra. Dalla primavera, invece, sono arrivati agli ordini di Breda: il portoghese Dany Mota, Manuel Di Paola, il figlio d’arte Nicolò Zaniolo (il papà Igor è stato attaccante della Salernitana) e Jan Havlena della Repubblica Ceca. Lo scorso anno, invece toccò a Francesco Puntoriere, Fausto Coppola e Otin Hector. Ma in B c’è comunque una certa attenzione ai giovani.

Il Benevento quest’anno ha fatto esordire il giovane Brignola; il Cesena sta lanciando il giovanissimo terzino Carmine Setola; a Cittadella sono due i prodotti del settore giovanile agli ordini di Venturato: Varnier (9 presenze) e Maniero (3 gettoni); il Frosinone di Marino con il giovane Volpe; a Latina il baby Criscuolo; nel Novara spiccano le 12 presenze di Lukanovic, mentre a Perugia Bucchi ha lanciato ben tre elementi in prima squadra: Di Nolfo (2 presenze), Traorè (2 presenze) e Garofalo (2 presenze); non da meno il Pisa di Gattuso con i due gettoni per Birindelli e l’esordio di Favale; fino ad arrivare al Vicenza che ha lanciato definitivamente il giovane Bianchi (8 gettoni per lui) e Dani (1 presenza). Si chiude alla grande con lo Spezia che ha definitivamente consacrato il giovanissimo Maggiore con qualcosa come 17 presenze in campionato. E la Salernitana? Ancora nessuno. Il sogno di Mezzaroma resta ancora nel cassetto.

 

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta