BARI, QUANDO L’ESPERIENZA CONTA

Antico gemellaggio, stessa carta d’identità, diversi gli obiettivi. Bari-Salernitana, in programma venerdì prossimo, nell’anticipo della 12esima giornata del campionato cadetto offre molti spunti di riflessione. A partire dalla sfida a distanza tra Maniero e Coda, i due bomber dalle polveri bagnate, con il primo corteggiatissimo dai granata che alla fine ha scelto la Puglia, dando il via libera all’arrivo di Coda all’ombra dell’Arechi (vero obiettivo di Fabiani fin dallo scorso anno). I due fin qui hanno deluso: due gol a testa, in questo primo quarto di campionato.

Bari e Salernitana, invece, stanno provando a rispettare gli obiettivi di inizio stagione. I galletti puntano al salto di categoria. La Salernitana ad una salvezza tranquilla. Entrambe le squadre si sono affidate all’esperienza, ingaggiando giocatori dalla carta d’identità sbiadita dal tempo. Con risultati diversi, però. Granata e galletti sono le due squadre più vecchie del campionato. La truppa di Torrente è addirittura prima. Quella di Nicola viene qualche mese dopo. Dettagli, quisquilie. Quello che conta, invece è che mentre la Salernitana sta facendo più fatica del previsto per tenere il passo degli obiettivi prefissati; il Bari è in piena corsa promozione. I pugliesi del presidente Paparesta puntano alla serie A dalla porta principale, senza passare per la lotteria dei play off. Ad oggi la vetta occupata dal tandem Cagliari-Cesena dista appena 4 punti. Una squadra, il Bari, costruita sulla base della continuità, senza badare al portafogli. E alla carta d’identità, appunto. In Puglia i numeri stanno dando ragione. A Salerno molto meno. Il Bari occupa il quinto posto con 19 punti, ha perso solo due partite e si sta rivelando squadra cinica e spietata. Esperta, insomma. Al San Nicola, poi, i galletti sono ancora imbattuti: tre vittorie e tre pareggi, con appena 5 gol subiti davanti al proprio pubblico.

In casa Salernitana, invece, sta venendo meno anche quell’esperienza che era stata gettata in pasto ai tifosi come merce importante per il campionato cadetto. E’ anche vero che Torrente è stato ed è costretto a fare i conti con emergenze continue per i tantissimi infortuni (non è da escludere tra l’altro un legame di incidenza per infortuni e recuperi causa età avanzata). Ma non possono essere trascurate le numerose espulsioni, le amnesie difensive e quella paura di vincere che stride con chi è o dovrebbe essere più esperto. Almeno questo…

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta