” BASTA DISPARITA’ “: LA PROTESTA DEI VIGILI DEL FUOCO –

Non chiediamo privilegi ma trattamento uniforme agli altri corpi dello stato”. Forte di questo slogan si è tenuto in mattinata un sit-in di protesta dei Vigili del Fuoco appartenenti al Sindacato Autonomo del Conapo. I caschi Rossi hanno, così, inteso, rinnovare la loro richiesta di trattamento paritario agli altri corpi dello Stato, cosa che ad avviso del sindacato, in realtà non avviene, addirittura non è mai avvenuto. Sempre in prima linea in casi di incidenti e calamità, i vigilia del fuoco stanchi di promesse mai mantenute hanno così deciso di alzaere la vioce e portare a conoscenza della collettività i disagi e le difficoltà con le quali sono costretti a combattere quotidianamente. La protesta, che è avvenuta in contemporanea in tutte le province d’Italia ha così proprio l’obiettivo di sensibilizzare il Governo in vista dell’approvazione del decreto di riforma del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco prevista nei prossimi giorni. Il sindacato ha, per questa ragione, chiesto di essere ricevuto in Prefettura per consegnare al rappresentante del governo sul territorio, il Prefetto Salvatore Malfi, le richieste per il premier Gentiloni e per i ministri Minniti e Madia, un documento con il quale si chiede di stanziare maggiori fondi per risolvere la grave disparità di trattamento oggi esistente con gli altri corpi dello Stato, e in particolare con la polizia di stato, che oggi ammonta a 300 euro nette mensili con punte di 6/700 per i gradi piu alti. Il sindacato CONAPO chiede anche, all’interno del decreto, un preciso vincolo di legge affinché le risorse finanziarie, qualora insufficienti all’equiparazione, siano destinate esclusivamente al personale in divisa del Corpo dei Vigili del Fuoco che ha funzioni operative, sino ad avvenuta equiparazione con gli altri corpi. La protesta si unisce a quella in atto a Roma sin dal 15 maggio, ove Antonio Brizzi, segretario generale del CONAPO, è impegnato in uno sciopero della fame sino al giorno dell’approvazione del decreto, per chiedere al governo pari dignità retributiva tra i corpi dello stato.

Autore dell'articolo: Marcello Festa