BATTIPAGLIA, AREA DI CRISI INDUSTRIALE: PROROGA DI UN ANNO

Battipaglia ha un tessuto industriale ricchissimo dagli anni 70 e 80 una delle 100 città italiane più importanti dal punto di vista del dinamismo economico ed uno dei poli industriali più importanti del Sud Italia. Poi la crisi industriale è stata terribile. Le grandi responsabilità delle classi politiche locali e sovracomunali. Nel 2015 il tasso di disoccupazione della nostra città era del 17,8% ben oltre la media Salernitana. È stato letteralmente desertificato il tessuto industriale nostro che vedeva fabbriche storiche ed all’avanguardia: chiude l’Alcatel, chiude la Paif, la Temopaif, la BTP Teno e altre. Un elenco tragico che fra disoccupati e cassaintegrati di lunga durata ha sconvolto la vita di oltre 1000 famiglie di Battipaglia e città limitrofe senza contare le ricadute sull’indotto. Noi ci siamo insediati nel luglio 2016 e la prima battaglia su cui ci siamo impegnati in accordo col sindacato è stato il riconoscimento di questa area come area di crisi industriale complessa. Insieme alla Regione e ai sindacati ci siamo attivati proprio per dare concretezza al riconoscimento di Area di Crisi Industriale giunta da parte del Governo centrale. Dagli incontri continui con gli organi sovracomunali, ai tavoli tecnici con la Regione e con gli imprenditori proprio per illustrare le procedure da seguire per ottenere i fondi destinati all’Area di Crisi Industriale nella cittadina della Piana del Sele. Oggi i primi risultati di un nostro traguardo. Così come non abbiamo mai perso di vista il discorso con il Consorzio Asi per regolarizzare le situazioni presenti. Un grande lavoro, anche questo, che stiamo svolgendo in sinergia con la Regione e sempre con l’aiuto dei sindacati. Siamo certi che parlare di sviluppo serva proprio a mettere i condizioni gli imprenditori di investire sul nostro territorio facendo in modo che la Piana del Sele diventi ancora una volta il cuore pulsante della vita economica e industriale. I risultati ottenuti sul confronto continuo e istituzionale con la Regione iniziano a vedersi e diventano motivo di garanzia sia per gli imprenditori che per i lavoratori.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro