Si giocava la panchina e lo sapeva. Per questo, contro il Brescia, Vincenzo Torrente ha seguito il cuore più che la testa: niente compromessi, niente vie di mezzo, sotto col 4-3-3, il modulo a lui caro e con il quale, in estate, aveva spiegato a Lotito e Fabiani che avrebbe impostato la squadra. La storia del travagliato girone di andata, con infortuni e squalifiche ma anche con le note lacune strutturali della rosa, è nota tanto che Torrente ha più volte cambiato spartito, convertendosi al 3-5-2 con le imbarazzanti e fallimentari esperienze del 4-4-2 contro Crotone e Pro Vercelli. Dal mercato di gennaio sono arrivati difensori e centrocampisti, ma anche un esterno d’attacco, merce rara in casa granata anche alla luce del flop Troianiello, dell’estro sempre più calante di Gabionetta e della scomparsa dai radar di Nalini. L’innesto di Oikonomidis in corsa ha permesso al tecnico di Cetara di tornare a prendere in considerazione anche l’ipotesi di giocare col 4-3-3 e per la gara che avrebbe deciso il suo futuro Torrente non ci ha pensato un secondo. Ha dato retta al cuore ed ha avuto ragione, ma, oltre alla bella prova del canguro laziale, alla solidità del centrocampo in cui Moro ha corso tanto, Zito ha dato un contributo importante e Ronaldo ha conferito ordine e geometria, la certezza più granitica per Torrente era rappresentata dal ritorno dal primo minuto di Alessandro Bernardini. Con lui in campo, la Salernitana ha conquistato tre vittorie e due pareggi, cioè undici punti dei ventitré totali, senza mai subire gol. Certo, contro il Brescia Terracciano ha compiuto due interventi decisivi, ma il dato resta di grande rilevanza. Bernardini regala sicurezza al reparto, tampona anche qualche falla, perchè Empereur è giovane e qualche volta ha delle indecisioni, e dà un’altra dimensione alla squadra che, se non subisce gol, può pure pensare di alzare il baricentro. Per di più, Bernardini ha servito due assist venerdì scorso. Lancio lungo per Coda dopo una sontuosa uscita dalla difesa, passaggio nello stretto per Franco dopo il palo centrato dal centravanti su corner. Con Bernardini la difesa granata cambia volto ed il 4-3-3 fa il resto perchè Torrente ha fondato su questo modulo il suo lavoro e le sue certezze ed ora andrà avanti per la sua strada, nella speranza che il mercato completi la rosa proprio secondo le sue esigenze.
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