Una telenovela senza lieto fine. Marcelo Bielsa, detto “il Loco”, il pazzo, ha definitivamente rotto con la Lazio e con Claudio Lotito, rifiutando la panchina biancoceleste e creando, a catena, un problema alla Salernitana che ora, si ritrova, di fatto senza allenatore in quanto il promesso sposo Simone Inzaghi è stato immediatamente dirottato sulla panchina laziale. Le avvisaglie di un ribaltone c’erano tutte. Da giorni Bielsa, che aveva firmato un contratto con la Lazio a precise condizioni, intuito che quanto promessogli dalla proprietà non sarebbe stato mantenuto aveva cambiato idea infischiandosene di contratti e firme pare già apposte in calce. D’altronde non sarebbe il Loco…Questi tentennamenti avevano avuto un immediato riverbero sulle strategie, già sgangherate e confuse della Salernitana, costretta – ovviamente – a segnare il passo, ad attendere le mosse della casa madre prima di poter decidere un suo percorso tecnico. Ed è questo, al netto delle qualità e delle capacità di Inzaghi, tutte da verificare a certi livelli, il dato che più scoccia, fa arrabbiare e riflettere. La scelta del giovane tecnico ex della Primavera della Lazio, per quanto rischiosa, aveva in qualche modo ridato serenità ad un ambiente uscito depresso e sfiduciato dalla stagione appena conclusa. La salvezza conquistata rocambolescamente ai danni del Lanciano, doveva e poteva rappresentare un trampolino di rilancio. “Mai più saranno ripetuti certi errori”, raccontavano in coro tutti i protagonisti della cosa granata, “mai più ritardi e confusione sulla programmazione tecnica” aggiungevano a tono. Addirittura Mezzaroma si era spinto oltre ribadendo la necessità di un’autonomia sempre più marcata dalla Lazio e dalle cose laziali….Alla prima occasione utile si è fatto, se possibile, ancora peggio. A nove giorni dall’inizio del ritiro la Salernitana si ritrova senza allenatore, soprattutto, da un punto di vista psicologico, mediatico, si ritrova in una situazione di empasse perchè il voltafaccia di Lotito se da un punto di vista tecnico è tranquillamente rimediabile, da un punto di vista psicologico, ambientale fa male, tanto male; ribadisce a chiare lettera la completa e totale secondarietà della Salernitana, ormai, acclaratamente, figlia di secondo letto. Altro che secondogenita.
Articoli correlati '
25 APR
COLANTUONO: “GIOCARE TUTTE LE PARTITE CHE RIMANGONO AL MASSIMO DELLE NOSTRE POSSIBILITÀ”
“Domani mi aspetto una partita sulla falsariga di quella giocata con la Fiorentina per ottanta minuti, dove eravamo stati molto bene in...
25 APR
FUNERALI FRANCESCO PIO, UNA COMUNITA’ IN LACRIME –
Sulle note di “Danzami nei sogni” di Salvatore Sorriso, il piccolo, minuscolo feretro bianco, coperto da fiori dello stesso colori e...
25 APR
SALERNITANA: VIGILIA SENZA SAPORE –
Il 25 aprile 2015 la Salernitana ritornava in Serie B grazie al successo interno sul Barletta per tre a uno ed al contemporaneo pari...
24 APR
VERTENZA COMPAGNIA “FLAVIO GIOIA”: OGGI INCONTRO IN PREFETTURA, POI CON LE IMPRESE –
E’ stato concordato di riunire a breve la prossima settimana un tavolo con le imprese operanti nel porto di Salerno per salvaguardare...
24 APR
SALERNITANA: A FROSINONE PER IL VERDETTO FINALE –
Tra domani e venerdì potrebbe arrivare l’amaro quanto ineludibile verdetto. La Salernitana sa che è solo una questione di tempo, ma la...