BLITZ ANTI-DROGA NEL SALERNITANO: FIRMATE 17 ORDINANZE –

Giovani insospettabili e incensurati, a braccetto con figli di famiglie già note alle forze dell’ordine, tra questi Alfonso Zucca, figlio di Mario detto o’ biondo, ucciso durante la guerra di camorra degli anni passato.  C’è di tutto tra i diciotto indagati alla Procura di Nocera Inferiore per concorso in detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione è scattata all’alba di oggi, ad operare circa cento carabinieri coordinati dal Reparto territoriale di Nocera Inferiore.

In un caso viene contestata l’aggravante minorile: un diciassettenne è stato coinvolto dal fratello maggiorenne nell’approvvigionamento di alcune dosi di droga.

Un gruppo eterogeneo composto da appena ventenni e da over 40enni. Undici sono in carcere e sei ai domiciliari. Emesso anche un divieto di dimora in Campania.

Queste persone sono ree di spaccio di medio e basso livello, così ha definito la loro attività il procuratore Antonio Centore. L’operazione è durata sette mesi. È cominciata il 9 luglio 2016 con il sequestro di 2 kg di hashish in un garage di Nocera Inferiore e si è conclusa lo scorso febbraio.

Sequestrati anche 200 grammi di cocaina diretti in Veneto, in particolare a Vicenza, dove si era trasferito da alcuni mesi uno degli indagati. In quel caso c’è stato pure un tentativo di corruzione. Si trattava del secondo carico, perché il primo i carabinieri non riuscirono a intercettarlo. In totale sono tredici i sequestri effettuati. Dalle intercettazioni è emerso che gli indagati erano consapevoli del fiato sul collo degli inquirenti, ma non hanno comunque accennato a fermarsi, bramosi dei proventi del malaffare. Sono risultati pure molto attenti nelle conversazioni. Si fa sempre e solo accenno ad appuntamenti generici. Le ordinanze di custodia cautelare si sono rese necessarie, anche in presenza di incensurati, perché “l’attività di spaccio era tamburellante”, così viene definita nell’ordinanza, con una “dedizione costante all’attività di smercio e approvvigionamento”. Il gruppo si riforniva per lo più nell’area vesuviana. Alla conferenza, acanto al procuratore Centore, il sostituto Roberto Lenza, il comandante provinciale dei carabinieri Antonino Neosi e il comandante del reparto territoriale Francesco Mortari.

 

 

Autore dell'articolo: Marcello Festa