BOLLINI FOLGORATO DALLA DIFESA A TRE: IL TECNICO CI PENSA PER IL DERBY

Ora che il campionato volge al termine e che la classifica non consente di sognare, ma, per fortuna, non impone nemmeno di fare punti a tutti i costi, per la Salernitana è tempo di esperimenti. Alberto Bollini ne ha fatti già a Carpi e potrebbe farne anche domani in occasione del derby. La difesa a tre, che il trainer mantovano aveva proposto solo una volta prima di Carpi, potrebbe essere riproposta anche domani. La conversione tattica di Bollini potrebbe spiegarsi con la volontà del tecnico di vedere all’opera con più continuità Mantovani, l’unico under disponibile in difesa che ha fatto vedere qualcosa di buono proprio quando, anche durante la gestione Sannino, è stato utilizzato da terzo centrale mentre ha sofferto moltissimo se proposto in coppia ad un altro compagno. Essendo un patrimonio del club, cui è legato da un quadriennale, l’ex primavera del Torino va testato sul campo ed il derby sarà per lui un bell’esame. Altra chiave di lettura per spiegare questo cambiamento tattico cui Bollini pare poter cedere è l’assortimento del centrocampo, reparto che è stato il nervo scoperto di tutta la stagione in quanto numericamente esiguo e tecnicamente non completo. Domani mancherà Odjer, squalificato, ma rientrerà Minala mentre Busellato, out dal derby di Benevento, andrà in panchina. Bollini pensa ad una soluzione con due mediani con due esterni a fare da stantuffi sulle corsie laterali e due terzetti, in difesa, appunto, ed in attacco. In retroguardia Tuia, Bernardini e Mantovani viaggiano verso la conferma. Sulle fasce si cambierà rispetto a Carpi, visto che Improta e Vitale dovrebbero essere preferiti a Perico e Zito. In avanti Rosina avrà libertà d’azione, Coda sarà la prima punta, Sprocati dovrebbe essere il terzo elemento del tridente anche se Donnarumma spera in un’altra chance per poter lasciare il segno nel derby e, probabilmente, congedarsi dal pubblico dell’Arechi dal momento che il suo futuro non appare colorato di granata.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto