BOLLINI VS NOVELLINO: DERBY IN PANCHINA

Il derby in campo, ma anche in panchina. Da una parte Alberto Bollini, dall’altra Walter Novellino. I due si sono già affrontati lo scorso anno sia al Partenio, sia all’Arechi. Una vittoria per parte, con il fattore campo che l’ha fatta da padrone. La vigilia di Natale fu amara per i granata che persero per 3 reti a due nella tana dei lupi con reti di Busellato e rigore di Donnarumma nel finale che non riuscirono a raddrizzare un match deciso prima dall’uno-due firmato da Jidayi e Ardemagni e poi perfezionato dalla rete di Verde. Nella gara di ritorno, invece, nel principe degli stadi, davanti a quasi 15mila spettatori, i Bollini boys si presero la rivincita con un risultato all’inglese siglato da Coda e Improta. Quella sconfitta rischiò di costare cara all’Avellino invischiato nella bagarre retrocessione.

Ma tant’è. Nuovo giro, nuova corsa. Domenica si torna in campo e… in panchina ci saranno gli stessi protagonisti della passata stagione. La curiosità è che Novellino e Bollini hanno lavorato a braccetto ai tempi della Sampdoria. Era il 2007, parliamo di 10 anni or sono, con il tecnico di Montemarano era alla guida della prima squadra blucerchiata, mentre Bollini era a capo della formazione primavera con cui arriverà secondo in campionato, perdendo al finalissima con i pari età dell’Inter a Bressanone per un rigore al 90’esimo cercato e realizzato da super Mario Balotelli.

Tanti gli episodi e gli aneddoti tra i due, tra cui corre comunque stima e buon sangue. Anche se parliamo di generazioni e modi di intendere il calcio quasi agli antipodi. Esperto e supportato oggi dai risultati e dalla società, Walter Novellino. Alla prima esperienza in B dall’inizio Alberto Bollini, confermato dal club granata per la prima volta nel lustro Lotito e Mezzaroma salvo poi essere bacchettato dagli stessi vertici societari. Piccola curiosità. I due si sono ritrovati a pochi chilometri di distanza quest’estate in ritiro. La Salernitana a Roccaporena, l’Avellino a Cascia: una lingua di asfalto di circa 7 chilometri. Ce ne passano 36, invece sulla bretella che da Salerno conduce ad Avellino. Comunque pochi, come i 4 punti di vantaggio degli irpini sui granata. Inutile dire che il sogno è quello di ridurre il gap ed espugnare la tana del lupo per avvicinarsi ulteriormente a zone più comode di classifica.

 

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta