BONIFICA DEIEZIONI CANINE E CONTROLLI DEI VIGILI URBANI AI PROPRIETARI DI CANI

Nei giorni scorsi sono giunte numerose segnalazioni al Comando di Polizia Municipale da parte di cittadini residenti di Piazza Gian Camillo Gloriosi e zone limitrofe, che, preoccupati dalla pregiudicata condizione igienica, lamentavano la mancata raccolta delle deiezioni canine, nella stessa piazza-area giardini, da parte di proprietari di cani, probabilmente provenienti anche da altre zone distanti dall’area, in tal caso contro le norme previste per il contenimento del contagio da Covid-19.

Nella giornata di mercoledì, agenti della Municipale, avvalendosi della collaborazione di personale della Società Salerno Pulita, hanno predisposto la bonifica dell’area con la rimozione delle deiezioni presenti sul suolo pubblico e alla sanificazione della stessa.

Nella giornata di ieri, poi, personale del Nucleo Operativo-Decoro Urbano del Comando di P.M. ha effettuato un servizio mirato, in abiti civili, nella stessa Piazza Gian Camillo Gloriosi, al fine di accertare l’osservanza delle norme regolamentari sulla detenzione di animali domestici, in particolare relativamente all’abbandono di deiezioni sul suolo pubblico, per non pregiudicare l’attività di bonifica del giorno precedente e per il giusto mantenimento delle condizioni igieniche del luogo in questo particolare momento di piena emergenza sanitaria, ma soprattutto per controllare la regolare movimentazione delle persone in rispetto delle prescrizioni in atto. Nel contesto dell’attività sono state controllate 7 persone, che, dall’autocertificazione in possesso, sono risultate tutte residenti nei pressi di Piazza Gian Camillo Gloriosi e tutte munite dell’attrezzatura per la rimozione delle deiezioni. Delle sette persone controllate, due sono state sanzionate per la mancata microcippatura dei loro cani.

Nei prossimi giorni proseguiranno i controlli mirati all’accertamento, oltre che del rispetto delle norme igieniche, anche di quelle previste per il contenimento del Coronavirus.

Autore dell'articolo: Barbara Albero