BUCCINO SU FONDERIE PISANO, IL SINDACO FREDA: “L’EX SINDACO PARISI FACCIA MEA CULPA” –

“Questa Amministrazione tutela e tutelerà, sempre e realmente, il territorio”. Ci ha tenuto a precisarlo questa mattina Pasquale Freda il sindaco di Buccino, dopo la diffusione della notizia che fissa al 9 ottobre un incontro con i vertici delle Fonderie Pisano, che da tempo puntano alla zona industriale del suo comune per delocalizzare l’azienda da Salerno. In una nota inviata questa mattina il sindaco ha specificato che davanti all’invito del gruppo politico futura di inviare delle richieste da rivolgere alla famiglia Pisano, la stessa ha proposto un incontro con l’amministrazione comunale al fine di illustrare il progetto.
“Visto che, a differenza della passata, l’attuale Amministrazione Comunale ritiene di agire in maniera limpida, pur ferma nelle proprie posizioni di contrarietà all’insediamento, si è ritenuto di ascoltare quanto gli imprenditori avessero da dire pubblicamente, e non nelle segrete stanze” ha scritto il sindaco di Buccino.
Una nota di chiarimenti necessaria dopo che la lettera e l’incontro è stato subito terreno di scontro politico e di strumentalizzazioni in modo particolare dell’ex sindaco Nicola Parisi che in un post su Facebook questa mattina aveva criticato la scelta del suo successore che aveva chiarito di aver, per educazione, invitato al tavolo i pisano mentre per l’ex sindaco i nemici di un territorio non vanno trattati come ospiti. Ma Freda nella nota aggiunge : “L’educazione è un pregio, l’umiltà lo è ancora di più.Mi sento di consigliare a qualche ex politico locale, ex amministratore, che oggi si erge a paladino del buon vivere, di fare mea culpa, di interrogarsi su tutti gli errori commessi di natura tecnica e non solo, che hanno portato allo stato attuale. Se ad oggi il rischio insediamento delle Fonderie Pisano nella nostra Zona Industriale, nonché della Buonaco, è altissimo è colpa della scellerata gestione della vicenda da parte della vecchia Amministrazione”.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro