CARMINUCCIO WEEK. UN MITO LUNGO 40 ANNI, UNA PIZZA IDENTITARIA –

Un omaggio alla memoria dell’indimenticato Carminuccio, l’inventore dell’omonima pizza, una memoria storica per  celebrare e ricordare Carmine Donadio, il decano dei pizzaioli salernitani,  scomparso un anno fa,  dopo aver nutrito per oltre 40 anni intere generazioni nella storica pizzeria del quartiere Mariconda.

I piazzaioli salernitani onorano la sua memoria e proprio nel giorno in cui è venuto a mancare,  il 15 luglio,  è stata presentata questa mattina l’iniziativa promossa dal  sito Luciano Pignataro Wineblog che dedica una settimana interamente  alla “Carminuccio” .

Dal 17 al 22 luglio nel corso della quale tutte le pizzerie aderenti metteranno la pizza di Carmine Donadio ad un prezzo speciale per favorirne la conoscenza alle giovani generazioni e ai numerosi turisti che affollano la nostra città. Stamani nel corso dell’incontro presso Mulino Urbano a Piazza Malta, un mix di ricordi e commozione sollecitati dal giornalista Luciano Pignataro alla presenza dei familiari , della signora Vincenza Cuomo,  vedova di Carminuccio, delle figlie Mariarosaria e Diamante .

Una pizza nata per caso come ha raccontato la moglie, dove una sera Carminuccio realizzo la sua pizza  con  pomodoro, formaggio, pancetta tagliata a cubetti e tanto basilico, un pizza dal sapore inconfondibile, piccante grazie a un po’ di peperoncino diventata poi un must non sono in Campania.

Per l’occasione il sito del giornalista Luciano Pignataro ha pubblicato un opuscolo con gli scritti dell’ex senatore Andrea De Simone, all’epoca assiduo frequentatore del quartiere Mariconda e di Francesco Costantino. Completa la pubblicazione l’elenco delle 30 pizzerie che hanno in carta la pizza Carminuccio.

Lunedì sera (17 luglio), alle ore 18.30, al CRÜB on the sea si terrà una serata con la famiglie per ricordare Carmine in semplicità, con la consegna delle vetrofanie e dei piatti ricordo e, naturalmente, con assaggi della famosa pizza realizzati da chi ne ha raccolto l’eredità.

Carminuccio a Mariconda ha avuto il merito di unificare psicologicamente la città. Per la prima volta le comitive, così si chiamavano gli sciami di ragazzi in vespa 50, Boxer, Ciao, qualche Morini, si sono spostate dal centro verso la periferia orientale. Queste comitive, i primi baci, i capelli al vento perché all’epoca non c’era obbligo di casco, la vita che ti viene incontro tra rock, punk e new wave, le prime sigarette concludevano la serata facendo la fila da Carminuccio prendendo il numeretto e aspettando il proprio turno. E voilà, tutti ci siamo scottati le mani e le labbra per fare il primo morso addentando questa pizza dopo averla piegata a libretto. Poi la comodità di appoggiarsi ai tavolini che hanno sostituito i sedili dei motorini.

 

Autore dell'articolo: Barbara Albero