CASTORI ED IL DUBBIO MODULO PER LA GARA CON IL VENEZIA

Un dubbio che all’esterno potrebbe sembrare un rebus dalla soluzione ancora lontana. Fabrizio Castori avrà di certo le idee chiare su come affrontare il Venezia di Zanetti, una delle squadre più brillanti ed efficaci per espressione di gioco e rendimento esterno. All’andata la Salernitana fece sfogare i lagunari colpendoli due volte con Anderson, sfruttando le armi più congeniali, ossia aggressività e contropiede corto. Sabato le due squadre si giocheranno altri punti pesanti. La Salernitana ha in testa la promozione diretta, il Venezia vuole almeno confermarsi tra le prime quattro. Reduci da due vittorie per tre a zero, rispettivamente contro Entella e Cosenza, le due formazioni proveranno a superarsi mettendo in campo le loro prerogative. Il Venezia ha inserito da gennaio in poi il talento e la freschezza di Esposito, reduce da una prima parte di stagione alla Spal senza troppi acuti, e sta sopperendo con i gol e le giocate di Aramu alla latitanza in zona gol di Forte, che ha dovuto superare anche qualche problema fisico. La Salernitana ha battuto Frosinone ed Entella senza subire gol e dimostrando di poter attuare anche il 4-2-3-1, in cui c’è sicuramente più spazio per la qualità e la fantasia. Questione di distanze tra i reparti più che di moduli, ma resta il fatto che Castori potrà decidere tra due soluzioni tattiche che hanno comunque pagato ottimi dividendi. Con il rientro di Jaroszjnski dopo la squalifica il tecnico ritrova l’uomo che ha tappato più che bene la falla a sinistra nel 3-5-2. Col polacco più largo e Veseli più stretto, ecco che il 3-5-2 potrebbe essere disegnato quasi in automatico sul campo. Ci sarebbe il sacrificio di Cicerelli ed un possibile ballottaggio tra Kiyine ed Anderson per una maglia da mezzala, specie nel caso in cui, come appare probabile, in attacco dovesse ricomporsi la coppia Tutino- Djuric su cui grava il pericolo giallo. In questa fase della stagione, però, non si possono fare troppi calcoli. Cinque partite alla fine, ma la prossima sarà sempre quella più importante.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto