CAVA: UN ALTRO MINORE NELLA RETE DEI PEDOFILI –

Altro che centro benessere… un mattatoio. Ci sarebbe un altro minorenne, oltre a quello ormai tristemente noto e dalla cui denuncia è scattata l’indagine, violentato nel centro di via Talamo a Cava de’ Tirreni. Il volto del ragazzino, dell’apparente età di 17/18 anni, è stato estrapolato da un video, ora al vaglio del sostituto procuratore Elena Guarino, registrato dal telefonino di Giuseppe Alfieri, il 51enne di Cava finito in manette insieme a Simone Criscuolo, con le pesantissime accuse di violenza sessuale di gruppo, riproduzione e diffusione di materiale pedopornografico e privazione della libertà personale. Sono immagini raccapriccianti quelle al vaglio della procura, immagini che comproverebbero il sommerso di un centro all’apparenza ben curato e ben gestito, con personale professionale e sempre molto disponibile alle richieste della clientela. Le immagini, oggetto di un nuovo filone d’indagine, mostrano chiaramente il minore costretto ad un massaggio erotico, elemento ulteriore che lascia immaginare scenari ben diversi da quelli ipotizzati in prima battuta: Non episodio isolato ma esistenza di una vera e propria rete di pedofilia. In queste ore la Procura di Salerno sta passando al setaccio il materiale fotografico contenuto nel telefono degli indagati ma anche e soprattutto i messaggi con cui Alfieri contattava altre persone, tutte dell’hinterland salernitano, che potrebbero presto essere iscritte sul registro degli indagati, persone a cui proponeva incontri presso la sua struttura con ragazzini «acerbi» da iniziare alle pratiche omosessuali. Sotto la lente d’ingrandimento il profilo del 51enne di cava de tirreni, mente dell’intera rete, single, senza figli, massaggiatore professionista, sfrontato e spregiudicato fino al punto di importunare il 17enne che con la sua denuncia ha svelato il malaffare, anche dopo che il suo nome era stato iscritto nel registro degli indagati.

Autore dell'articolo: Marcello Festa