“La gestione delle relazioni con i senegalesi ed i bengalesi ed i sostanziosi investimenti a carico dei contribuenti salernitani, conseguenti ai diversi accordi che si sono susseguiti, sono risultati fallimentari, nè hanno sortito gli effetti sperati sul fronte dell’integrazione delle suddette comunità. Prima via Vinciprova, successivamente via Limongelli, poi l’Amministrazione ha allestito a proprie spese parte del lungomare Colombo, con l’installazione di gazebo (mai utilizzati!), ora si decide di destinare anche via Calò alle comunità dei senegalesi (ma il loro rappresentante per De Luca non aveva atteggiamenti camorristici?) e dei bengalesi per i mercatini etnici con il gradimento espresso dai rappresentanti delle associazioni dei beneficiari (che però erano favorevoli inizialmente anche alle altre soluzioni poi risultate non gradite). Le suddette comunità potranno “esercitare” e saranno esentate dall’amministrazione per i primi sei mesi dal pagamento della TOSAP. Ci auguriamo almeno che tale nuova deliberazione non comporti eccessivi oneri per i salernitani che hanno già in passato contribuito lautamente al feeling dichiarato e manifestato dalle suddette comunità con il sistema progressista. Ci auguriamo anche che liberino immediatamente il lungomare ed il corso che hanno militarmente occupato e che, tale aggiuntiva soluzione, non tolga ancora parcheggi in zona come temono commercianti e residenti. Nella malaugurata ipotesi in cui l’Amministrazione ritenesse indispensabile eliminare posti auto da via Calo’ (pare siano una quarantina) sarebbe necessario destinare parte del parcheggio di via Mazzini o piazza della Concordia esclusivamente ai residenti ed agli esercenti della zona. E per evitare discriminazioni a danno di cittadini salernitani appare, altresì, necessario esonerare anche chi di essi avvia nuove attività o chi fa per la prima volta richiesta di utilizzo di suolo pubblico dal pagamento della Tosap per i primi sei mesi, proprio come si è deliberato per gli ambulanti extracomunitari. Non è credibile chi urla e finge a convenienza per consenso, chi alza i toni fino anche ad arrivare a definire “camorristi” vecchi compagni di altra provenienza, nel mentre l’Amministrazione che guida indirettamente a mezzo di fidi amici e discendenti produce atti assolutamente contrastanti a cio’ che gli è utile comunicare. Ci auguriamo si intenda ripensare alle determinazioni assunte nella recente delibera ed, in alternativa, tener conto almeno questa volta dei suggerimenti di buon senso che abbiamo ritenuto messamente fornire”.
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