CERCI AI SALUTI: NELL’ERA LOTITO NON E’ IL PRIMO GRANDE FLOP

Alessio Cerci e la Salernitana, prove di addio. Da tempo il calciatore laziale è stato messo in lista di sbarco dal club granata, pentitosi dell’operazione fatta in estate quando l’ex Toro, dopo un mese di tira e molla, accettò un biennale. Cerci ha giocato pochissimo e, quando è stato schierato, ha dato l’impressione di essere lontanissimo da una condizione almeno accettabile. La lunga inattività, le scorie di stagioni precedenti in cui aveva giocato poco, magari anche la circostanza di aver saltato il primo e fondamentale mese di preparazione estiva, oltre a fattori motivazionali, hanno sicuramente inciso sul suo rendimento. Lotito in persona lo bacchettò pubblicamente, pur senza farne il nome, dopo il pari col Perugia, e proprio il patron pare intenzionato a porre fine al rapporto contrattuale con l’ex Toro. Nei prossimi giorni ci potrebbe essere un incontro tra il calciatore e Lotito per discutere della risoluzione anticipata del contratto, la cui scadenza naturale è giungo 2021. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato lo sfogo social di Cerci che su instagram pubblicò il referto dell’esame strumentale a cui si era sottoposto, contravvenendo alle disposizioni della Salernitana, da sempre molto attenta a dosare le notizie di carattere medico. Pochi giorni fa, del resto, il diesse Fabiani lasciò chiaramente intendere che il calciatore sarebbe stato sanzionato per questo motivo e tra le ipotesi al vaglio c’era e c’è anche quella di risolvere il contratto. Cerci andrà via e sarà l’ennesimo “nome” che ha deluso a Salerno. Non è storia di oggi, ma, senza voler andare troppo indietro con la memoria, ci si potrebbe limitare ai casi Foggia, Rosina, anche se quest’ultimo qualcosa ha dato alla causa, e Di Gennaro, tre eccellenti calciatori, scelti da Lotito per la piazza di Salerno. Nessuno, però, si è espresso come il suo talento avrebbe fatto sperare e questo, al di là delle motivazioni dei singoli casi, dovrebbe far riflettere la proprietà. Non sono i grandi nomi a portare entusiasmo, ma l’esistenza di un progetto credibile, che abbia riscontri sul campo, nelle scelte programmatiche, e, da ultimo ma non meno importante, anche nella classifica. Salerno non è allergica ai calciatori di qualità, ma occorre che questi calciatori abbiano un obiettivo ben preciso da conquistare e questo può indicarlo solo la proprietà. Se si vuol dare in pasto alla piazza il grande nome al solo scopo di gettare fumo negli occhi, allora il gioco è presto scoperto. Se, invece, all’interno di un progetto ben definito, che abbia un obiettivo certo e inequivocabile, vengono inseriti elementi dal passato illustre ed ancora validi sul piano agonistico, allora il discorso cambia. Per il futuro, almeno, che il flop Cerci possa insegnare qualcosa.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto