CERCI E LA SALERNITANA: E’ IL MOMENTO DELLA VERITA’

E’ il momento delle riflessioni, delle analisi, delle valutazioni: forse, è solo e semplicemente il momento della verità. Alessio Cerci e la Salernitana potranno e dovranno sfruttare la sosta per capire e chiarirsi. L’attaccante laziale si è presentato alla corte di Ventura con tanta ruggine addosso, retaggio di una difficile stagione in Turchia che si è aggiunta a quelle precedenti non certamente più felici. Dalla convocazione in nazionale per il Mondiale 2014 allo status di svincolato di lusso è stato quasi un attimo perchè gli ultimi cinque anni della carriera di Cerci non sono stati all’altezza delle sue potenzialità, espresse al massimo sotto la guida di Ventura negli anni trascorsi insieme al Toro. Ora, però, Cerci è chiamato a dare un segnale perchè da tre mesi si allena e lavora con il gruppo granata, al quale ha potuto dare poco, anche meno di quello che, considerate le premesse, ci si sarebbe atteso. E’ vero che Cerci ha saltato il primo mese di ritiro, non ha disputato le amichevoli e le gare di Coppa Italia e questo perchè tra lui e la Salernitana è andato in scena un tira e molla contrattuale che, per ora, non sta giovando a nessuna delle due parti, ma c’è ancora tempo e modo per evitare che l’ex ragazzo d’oro del vivaio della Roma diventi l’ennesimo flop nella scia di Foggia, Di Gennaro, Rosina, tutti calciatori che in granata hanno, per vari motivi, deluso. Cerci non è più un giovanissimo, ma non ha nemmeno una età particolarmente avanzata. Al netto dei fisiologici acciacchi del tempo, per lui è più che altro una questione mentale e solo Gian Piero Ventura può riuscire a toccare le corde giuste per rimetterlo in pista e consegnare al pubblico dell’Arechi un calciatore che possa dare un contributo importante. L’attacco di Lotito nei suoi confronti, dopo il pareggio col Perugia, potrebbe suonare come una sorta di ultimatum perchè la Salernitana, che in estate non ha ritenuto di ingaggiare attaccanti sulla carta più rodati ed affidabili per la categoria, anche con lo scopo evidente di non svilire del tutto gli investimenti delle precedenti sessioni di mercato che hanno interessato Jallow e Djuric, ora è dinanzi ad un bivio: i primi due terzi del girone di andata hanno confermato la scarsa attitudine realizzativa delle punte a disposizione di Ventura e confermato che per il salto di qualità serva un attaccante di razza. Lo stipendio di Cerci, che fa il paio con quello del fuori lista Rosina, pesa sulle casse sociali così come quelli di Jallow e Djuric, senza dimenticare che in rosa ci sono Giannetti e Gondo. Insomma, un attaccante da doppia cifra potrebbe non arrivare a prescindere, ma solo a patto di liberare spazio salariale ed è chiaro che un Cerci in grado di incidere profondamente potrebbe cambiare le carte in tavola, mentre, qualora l’ex Toro non dovesse rifiorire, diventerebbe un peso e condizionerebbe le valutazioni in sede di mercato, al netto del fatto che nelle precedenti sessioni sono stati commessi errori evidenti perchè è da troppo tempo che in granata non arrivano attaccanti in grado di garantire un buon numero di gol. Cerci è stato un jolly, un tentativo anche abbastanza estremo di Ventura, per ovviare a quella che era una precisa indicazione estiva del club di non puntare su prime punte di nome e di aggiungere Giannetti al roster esistente. Ora, però, bisogna uscire dall’equivoco: Cerci e la Salernitana sono dinanzi ad un bivio perchè a Ventura ed alla squadra servono qualità e gol e qualcuno dovrà pur garantirli.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto