CESSIONE: SETTE GIORNI PER LA VERITA’

Ci siamo. Anzi, ci risiamo. La nuova deadline è quella del 15 novembre come da comunicato dei trustee delle scorse settimane. Chi vuole la Salernitana, si faccia avanti entro questa data. E’ l’invito, forse l’appello, che i trustee hanno rivolto alla platea di potenziali acquirenti, alcuni dei quali, per la verità, si erano già dichiarati in precedenza venendo respinti con perdite, bocciati per mancanza o insufficienza di requisiti. Il trust è una creatura complessa e strana, ha paletti e filtri, potremmo dire tornelli per usare un linguaggio da stadio, attraverso cui finora nessuno è riuscito a fare breccia. Eppure, accostamenti ed abboccamenti, pare anche qualcosa in più, strette di mano se non proprio firme, c’erano stati e ci sono stati. Anche a settembre qualcosa s’era mosso, ma il tornello che stava per aprirsi s’è chiuso di nuovo. Ed ora che ci sono stati nuovi sondaggi, nuovi corteggiamenti, chissà se si aprirà o resterà chiuso, sbarrato come un passaggio a livello che fermi il tempo, mantenendo la Salernitana in una sorta di medioevo societario. Come se Frittole ed il quasi 1500 di Benigni e Troisi in <> stessero trovando un nuovo set cinematografico a Salerno, come fosse un remake senza grosso successo, per la verità, che qualcuno si ostina a voler proporre ed imporre. Ci si augura, per il bene della Salernitana, che dal pianto si possa passare al sorriso. Ok, il prezzo prima o poi sarà quello giusto. Quel tornello dovrà aprirsi, quel passaggio a livello dovrà consentire il passaggio verso il futuro. Il passato ed i suoi clichet hanno avvelenato fin troppo l’aria in una città che vuole tornare a respirare solo calcio e passione.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto