CHE SAN MATTEO ENTRI A PALAZZO DI CITTA’

Che San Matteo entri in Comune. E’ l’appello delle paranze al vescovo di Salerno monsignor Luigi Moretti. I portatori delle paranze di San Matteo, San Giuseppe, San Gregorio VII, Sant’Ante, San Fortunato e San Gaio,chiedono di rivedere il percorso della processione del Santo Patrono della Città per il prossimo 21 settembre.
Dopo i turbolenti festeggiamenti dello scorso anno, l’apertura di un’indagine della Procura della Repubblica con la notifica di alcuni avvisi di garanzia, lo strappo tra chiesa e portatori è stato ricucito. Con un faccia a faccia con Monsignor Moretti si è ridiscusso della tradizionale festa dei salernitani rivedendo anche il percorso. Ma nella mappa, quella nuovamente stilata non figurerebbe l’entrata del busto di San Matteo a Palazzo di città dove proprio l’anno scorso andò in scena la contestazione. E così i membri delle paranze hanno affidato alla scrittura la loro richiesta diramando attraverso uno studio legale l’appello al vescovo di Salerno di poter reinserire la tappa all’interno del Comune di Salerno.
“I portatori – si legge in un documento ufficiale – nel prendere atto di quanto comunicato da monsignor Moretti con la missiva del 27 giugno, pur condividendo in gran parte il suo contenuto, rilevano, in particolar modo in un passaggio, una forte rigidità, di non facile comprensione, ossia il riferimento alla sosta per la preghiera e la riflessione su alcuni passi dell’Evangelista, dinanzi al Palazzo di Città, con la relativa benedizione per le istituzioni, laddove si legge che la Statua del Santo Patrono “sosterà dinanzi all’edificio senza entrarvi”. Per le paranze se ciò dovesse accadere “priverebbe l’intera comunità salernitana di un fermo, consolidato, tradizionale e storico caposaldo della tradizione della processione che da sempre si è sostanziata anche della benedizione del simulacro di San Matteo all’interno del Palazzo di Città, casa comune di ogni salernitano, dinanzi all’effige realizzata nella vetrata che da sfondo all’ingresso del Comune, affidando la città nelle mani proprio dell’Evangelista”.
Poi ricordano come “sin dal lontanissimo 1544 l’immagine del Santo Matteo è stata inserita nello stemma della civitas, storia raffigurata anche nel Panno di San Matteo, innalzato e onorato ogni 21 di agosto nell’atrio del Duomo, proprio dinanzi all’ingresso della navata centrale della Chiesa dove, nella lunetta al di sopra del fregio, è conservato un affresco che raffigura San Matteo intento a scrivere il Suo Vangelo, ispirato dall’Angelo, all’interno del quale sono riportati gli stessi colori dello stemma di Salerno”.
i portatori dei santi hanno voluto rivolgersi direttamente all’arcivescovo Moretti affinchè possa rivedere la scelta per “non distaccare il viscerale legame e la profonda devozione tra Salerno, i salernitani e il Santo protettore, nel pieno rispetto delle regole ecclesiali, ma anche nel pieno rispetto delle tradizioni civili e storiche di questa città”.
Allo stesso tempo hanno chiesto la convocazione di un tavolo organizzativo tra le parti (Curia, il Comune, le istituzioni coinvolte, le forze dell’ordine e il gruppo dei Portatori di San Matteo) per analizzare e definire lo svolgimento e l’intero percorso della processione. con la precisa, analitica indicazione di tutti i passaggi, i movimenti, le soste, al fine di evitare ogni e qualsiasi nuova e ulteriore “incomprensione”.

https://vimeo.com/132706736

Autore dell'articolo: Barbara Albero