CODA: DOPPIETTA DA BOMBER PER SCACCIARE LA CRISI

Tutto in una notte. Massimo Coda si prende la copertina del match esterno in notturna con il Lanciano, siglando una doppietta che illude i granata, ma che sblocca l’attaccante originario di Cava de’ Tirreni. Coda era ancora all’asciutto dopo 9 turni di campionato, ma la sua condizione stava crescendo a vista d’occhio. Ieri due squilli di tromba e non solo. L’ariete ex Parma è stato preziosissimo nel gioco di sponda, favorendo gli inserimenti degli esterni e peccando anche di altruismo. Gridano ancora vendetta gli assist per Sciaudone, murato, e Gabionetta in zona Cesarini fermato da un fallo che solo l’arbitro ha visto.

Sono felice per la doppietta, per essermi finalmente sbloccato, ma rammaricato per l’occasione sciupata. Eravamo avanti di due reti e ci siamo fatti riagguantare. La serie B è anche questa, il campionato è lungo, ma questa Salernitana ha le carte in regola per centrare gli obiettivi che si è prefissata”. L’attaccante ha una dedica particolare per la doppietta innescata in terra d’Abruzzo. “Il mio pensiero va al direttore Fabiani – ha detto – che nelle ultime settimane era stato bersagliato un po’ dalla critica. Dedico i miei primi due gola lui”. Coda torna sugli episodi che hanno segnato la partita in un certo modo. “Sul primo gol è stato molto bravo Bovo a fare il velo: mi sono chiamato la palla ed ho mirato all’angolino basso. Il tiro dalla distanza rientra nelle mie caratteristiche. Sul raddoppio ho calciato di potenza dopo essermi liberato della marcatura del difensore ed è andata bene. Nella ripresa avrei potuto tirare sulla bella imbucata di Moro, ma ero un po’ troppo decentrato ed ho visto Sciaudone meglio posizionato. Peccato che non siamo riusciti a calare il tris”. Ed ancora sui gol subiti. “Purtroppo commettiamo spesso l’errore di abbassarci troppo ed alla fine paghiamo dazio. Siamo comunque in crescita. Sono sfaccettature che miglioreranno con il passare del tempo. Il mio ruolo? Centrale di un attacco con il tridente è quello che mi si cuce meglio addosso. Sono in ripresa. Ne è passato del tempo dall’erroraccio di Brescia. Quello è stato un errore che non c’entra con la condizione fisica”. Un’ultima considerazione sull’assist per Gabionetta, interrotto da un suo presunto fallo. “Avevo preso il pallone – ricorda – L’arbitro probabilmente si è lasciato ingannare dal rumore passaggio che ho fatto a Gabio. Peccato perchè se non fermava l’azione Gabio andava in porta”.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta