COLANTUONO: SFIDA DA EX ED UN REGALO DI COMPLEANNO

Sono giorni importanti per Stefano Colantuono che vuole approfittare della sosta del campionato per migliorare la Salernitana sotto tutti i punti di vista e ripresentarla all’appuntamento con la ripresa del torneo cadetto pronta e tirata a lucido. Contro il Perugia sarà una gara particolare per il trainer granata che è stato allenatore degli umbri sotto la presidenza Gaucci nella stagione 2004-05. Colantuono era reduce dalle esperienze con Sambenedettese, portata in C1 con una rimonta sensazionale e poi vicina alla promozione in B, e Catania, prima volta in cadetteria per lui, ed a Perugia fece bene, sfiorando la promozione in massima serie e meritandosi la chiamata dell’Atalanta con cui, nella stagione successiva, avrebbe vinto il campionato di serie B, missione centrata, sempre con gli orobici, anche nel 2011. La sfida da ex per Colantuono non avrà solo implicazioni sentimentali, ma anche e soprattutto di classifica. Il Perugia di Nesta, altro campione del mondo atteso all’Arechi dopo Grosso, è in ripresa dopo gli stenti iniziali che avevano reso meno solida la posizione dell’ex difensore della Lazio e del Milan. Gli umbri non fanno paura, ma non vanno neanche sottovalutati e Colantuono sta lavorando sia per dare alla sua squadra una fisionomia più precisa sia per mettere a punto le giuste contromisure per la prossima gara che arriverà a due giorni dal compleanno dell’attuale tecnico granata che il 23 ottobre compirà 56 anni. Colantuono si è legato alla Salernitana fino al 2020 ed ha avuto dalla società granata un’investitura piena, totale, che non riguarda solo la sfera strettamente tecnica. Allenatore, ma anche manager capace di farsi ascoltare ed esaudire: dai campi di allenamento per la prima squadra alla messa a nuovo degli spogliatoi del Volpe, divenuto sede esclusiva delle giovanili, Colantuono ha inciso molto fuori dal campo, ma ora deve riuscire a farlo appieno anche nel rettangolo verde dove i lavori sono ancora in corso. La Salernitana non ha ancora una sua identità precisa: squadra fisica, spigolosa, arcigna, quella granata, proprio come nei desideri del suo allenatore, che, però, deve darle un’anima, un gioco, una mentalità per poter puntare a traguardi importanti da centrare in futuro. Ed è su questo che Colantuono sta lavorando, ben consapevole dell’importanza di tutelare sempre e comunque il gruppo, ma, al tempo stesso, di valorizzarne alcune individualità in esso presenti perchè è fuori di dubbio che per il salto di qualità non si potrà prescindere dai piedi buoni di calciatori ora in naftalina come Di Gennaro e Rosina, ma anche sulla freschezza e la gioventù di Orlando, Anderson e Jallow. Mai fino ad ora un allenatore ha goduto dell’incondizionato appoggio di Lotito, Mezzaroma e Fabiani, proprio per questo a lui si chiede di mettere la firma. Non solo sul contratto, ma anche sul gioco e sui risultati della Salernitana.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto