CONFESERCENTI: GRIDO D’AIUTO PER LE PICCOLE IMPRESE

Continuano le pessime notizie sul fronte economico, chi pensava che il 2021 sarebbe stato finalmente l’anno delle buone notizie dovrà tristemente pazientare. Dopo l’annuncio delle prossime cinquanta milioni di cartelle esattoriali, solo provvisoriamente e nuovamente stoppate, i balzelli bancari per la sconcertante procedura di segnalazione alla centrale rischi per famiglie ed imprese, le previsioni di adeguamenti alla lotteria degli scontrini del piano “cashless”, e come se non bastassero si aggiungono da ieri le stime drammatiche di BANKITALIA sulle condizioni di “salute” di migliaia di imprese. In una nota diramata ieri, si legge testualmente che “La forte contrazione del PIL registrata nel 2020 porterà a un aumento di circa 2.800 fallimenti entro il 2022. A questi potrebbero aggiungersi altri 3.700 fallimenti ‘mancanti’ del 2020 che non si sono realizzati per gli effetti temporanei della moratoria e delle misure di sostegno”.E’ appunto  la stima formulata nella nota sui “Fallimenti d’impresa in epoca Covid“, curata dai ricercatori della Banca d’Italia, sulla base della relazione tra fallimenti e ciclo economico.Tali previsioni, si legge ancora, “vanno interpretate con cautela: da un lato, potrebbero essere sottostimate, nella misura in cui la caduta eccezionale del PIL comporterà un aumento maggiore di fallimenti rispetto a quanto stimato da precedenti fasi recessive; dall’altro lato, potrebbero essere sovrastimate se le misure di sostegno adottate e l’intensità della ripresa economica saranno capaci di aiutare le imprese a fronteggiare la difficile fase congiunturale”.
Una dura e purtroppo concreta possibilità dichiara il presidente di Confesercenti provinciale di Salerno Raffaele Esposito, lo stiamo gridando da mesi occorrono politiche di sostegno vere, utili ed urgenti per disinnescare subito questa previsione catastrofica che anche nella provincia salernitana potrebbe provocare decine e decine di fallimenti, causando povertà diffusa ed aumentando in maniera esponenziale le criticità già raccontate in ordine ai fenomeni economici e sociali ovvero quelle distorsioni spesso  catalizzare ed innescate da  un impoverimento generale, dalla disperazione e dalla sensazione di “abbandono” istituzionale che bisogna assolutamente evitare con tutte le nostre forze.
Ad aumentare il disagio come ricordato in precedenza i nuovi balzelli, Confesercenti non è contraria al piano cashless, ma introdurre la lotteria degli scontrini adesso con migliaia di attività chiuse o in vera sofferenza in tutta Italia, far pagare l’adeguamento dei registratori di cassa e permettere ai consumatori di “denunciare” chi non aderisce, fortunatamente senza sanzioni immediate, è una prospettiva insopportabile che allontana ulteriormente la “politica” dalle necessità della vita reale.
Il momento storico per dimostrare con i fatti una straordinaria vicinanza ed una solidarietà effettiva al mondo economico e produttivo, ai commercianti, alle micro e PMI del commercio del turismo e dei servizi è adesso e non domani.Siamo già molto lontani dalle aspettative della base commerciale ed imprenditoriale conclude il presidente Esposito, a questo punto della pandemia si sarebbe già dovuto porre in essere un vero e poderoso piano di sostegno per accompagnare le imprese alla vera ripartenza invece si preferiscono fare i soliti vecchi giochetti del “valzer” delle poltrone manifestando prove di presunta forza istituzionale, mentre inesorabilmente, il Paese intero rischia seriamente il default. 

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro