CORRUZIONE E TRAFFICO DI INFLUENZE A SALERNO, EX GENERALE GDF IN INFORMATIVA SU LOGGIA P4

L’ex generale della Guardia di Finanza indagato nell’ambito di un’inchiesta nella quale la Procura di Napoli ipotizza i reati di rivelazione di segreto d’ufficio, corruzione in atti giudiziari e traffico di influenze, continuati e in concorso, figura anche tra i nomi inseriti in una informativa prodotta a suo tempo nell’ambito delle indagini sul faccendiere Luigi Bisignani coinvolto nell’inchiesta sulla cosiddetta Loggia P4.

Insieme con l’ex alto ufficiale sono stati iscritti nel registro degli indagati anche un magistrato inquirente di Salerno, una avvocatessa legata sentimentalmente al pm (l’anno scorso in odore di candidatura, poi sfumata, in una lista a Eboli, in provincia di Salerno), alcuni noti imprenditori, e faccendieri. Gli incontri, secondo quanto accertato dai carabinieri svolti negli uffici della Procura di Salerno, sono al vaglio degli inquirenti partenopei che stanno facendo accertamenti su sette persone (per sei, ieri, sono scattate una serie di perquisizioni, anche in Procura a Salerno).

Le riunioni, intercettate dai carabinieri, si sono tenute tra il 5 e l’8 gennaio scorsi. L’ex alto ufficiale, insieme con un collega di pari grado, anche lui in quiescenza, ha assunto – secondo quanto emerso dagli accertamenti – il ruolo di rappresentante legale di un consorzio colpito a Napoli da interdittive antimafia riguardanti alcune società del gruppo.

Incarichi conferiti quando il consorzio venne trasferito a Salerno. Tornando agli incontri, il 5 gennaio se ne è tenuto uno tra quattro indagati – il magistrato, l’avvocato, un imprenditore e un imprenditore/faccendiere – nel quale emerge la volontà del pm di indagare su un altro imprenditore che, successivamente, verrà informato dai colleghi circa le intenzioni del magistrato. A questo imprenditore, anche lui iscritto nel registro degli indagati, i due colleghi prospettano come soluzione agli accertamenti l’attribuzione dei incarichi professionali all’avvocato legato al magistrato.

Dopo alcuni incontri interlocutori, anche questi documentati dagli inquirenti, se ne tiene uno ritenuto risolutore, l’8 gennaio 2021. A distanza di poco tempo da questa ultima riunione, l’avvocato ha avviato una collaborazione professionale nel gruppo imprenditoriale di uno degli indagati, quello nei confronti del quale il pm aveva annunciato accertamenti.

Autore dell'articolo: Redazione