DA CASTORI A COLANTUONO COME È CAMBIATA LA SALERNITANA

La sconfitta subita dalla Salernitana nella gara di campionato contro lo Spezia è stata decisiva, per un cambio in panchina, con l’addio della società a mister Fabrizio Castori. A nulla sono valsi i ricordi della splendida cavalcata della scorsa stagione che permise al tecnico di riportare la squadra in serie A. Il brutto inizio di campionato dei granata con appena 4 punti nelle prime 8 partite e l’ultimo posto in classifica, hanno “costretto” i dirigenti a una scelta netta: salutare Castori e dare il benvenuto a un nuovo tecnico, Colantuono.

Nuovo si fa per dire, Colantuono a Salerno non è di certo un volto nuovo, già nella stagione 2018/2019 il tecnico romano aveva avuto modo di allenare la squadra amaranto, e ora si troverà di fronte ad un organico ritenuto da molti non all’altezza della massima serie, starà a lui far ricredere tutti e mettere le basi di una salvezza che a Salerno tutti sperano, ma che in pochi riescono a immaginare, come risulta anche dai pronostici degli appassionati di previsioni e statistiche sullo sport, coloro che analizzano le scommesse sportive piazzabili online. Dunque, elenchiamo qualche differenza tattica della Salernitana di Colantuono rispetto alla squadra guidata dal suo predecessore.

Partiamo da una delle ultime interviste rilasciate da Castori alla Gazzetta dello Sport. L’allenatore ha dichiarato: “A me viene sonno quando vedo squadre che fanno cento passaggi senza mai tirare in porta. Io mi ritengo moderno, faccio il calcio di Klopp, di Simeone, dello stesso Guardiola. Il mio è un calcio efficace, per me il passaggio orizzontale in difesa non serve a niente”. La filosofia tattica di Castori nell’ultimo anno a Salerno si era basata sul 3-5-2 (in passato e non solo a Salerno i moduli utilizzati dal tecnico sono stati molteplici, rendendo l’allenatore duttile in base al materiale umano a disposizione), il tentativo era quello di riuscire a superare la prima linea di pressione avversario, per poi sviluppare il gioco sulle corsie esterne in modo da ricercare le finalizzazioni degli attaccanti o gli inserimenti dei centrocampisti, cosa purtroppo non riuscita e che è valsa l’esonero del tecnico dopo nemmeno 10 giornate.

Colantuono riceverà in eredità il 3-5-2 di Castori, il suo primo compito sarà quello di verificare durante i primi allenamenti, durante le sedute delle prime settimane, la compatibilità tattica e le condizioni fisiche dei giocatori a disposizione. Rispetto a Castori, il 3-5-2 di Colantuono si contraddistingue per caratteristiche che il tecnico romano ha affinato durante le tante panchine tra serie B e A. Lo schema tattico prevede nei due interni di centrocampo sia l’interdizione che la costruzione e un incontrista posizionato nel vertice basso, nel reparto offensivo vi è l’utilizzo della doppia punta, una di movimento e una fisica in modo da fare da sponda sia per il compagno di attacco che per l’eventuale inserimento dei centrocampisti. Non solo 3-5-2 però, spesso Colantuono in passato ha utilizzato anche la difesa a 3, e con il 3-4-1-2 (altro modulo spesso utilizzato in passato dal tecnico romano) troverebbe un posto importante l’utilizzo di Ribery, qualora dovesse invece optare per un modulo più votato all’attacco potrebbe anche passare alla difesa a 4, riproponendo un 4-3-3 anche in partita in corso. Tante le frecce nell’arco di Colantuono, starà a lui rendere queste frecce pericolose e dare nuovo morale ad una squadra che solo lo scorso anno sembrava volare sulle ali dell’entusiasmo, entusiasmo che oggi a Salerno si stenta a ritrovare.

Autore dell'articolo: Redazione