DA CETARA AL GENOA, ORA IL RITORNO A CASA

Una vita al Genoa, bandiera e pilastro del Grifone anche nei momenti più difficili cancellati da gioie e soddisfazioni come quella vittoria ad Anfield nella tana del Liverpool, che portò alla ribalta europea la squadra allenata da Osvaldo Bagnoli. Vincenzo Torrente ha legato al Genoa la sua vita sportiva, da calciatore, prima, da allenatore, poi. Partito da Cetara, a 19 anni passa dalla Nocerina al Genoa dove resterà per quindici anni prima di chiudere la carriera all’Alessandria e far ritorno a Pegli da allenatore. Con la Primavera del Grifo vince un Viareggio nel 2007, poi intraprende la carriera tra i professionisti sotto l’ala protettiva del suo antico maestro, Gigi Simoni. A Gubbio vince due campionati di fila portando gli umbri dalla C2 alla B in due anni. Proprio in C1, Torrente incrocia sulla sua strada la Salernitana di Breda, vincendo all’andata e perdendo al ritorno, quando la promozione in B del Gubbio era ormai acquisita. Lasciato il club umbro, passa al Bari. Due anni in B con i galletti ed altrettante salvezze ottenute senza soffrire, nonostante le penalizzazioni in classifica. Nel 2013 accetta la sfida propostagli da Simoni e riparte da Cremona, ma il ritorno in Legapro non è felice e la sua esperienza si conclude con l’esonero. Per Torrente quella di Cremona è una ferita aperta, una scelta affrettata come ha spiegato recentemente in una intervista che ci ha rilasciato. 4-3-3 e 3-4-3 i moduli preferiti dal quarantanovenne trainer cetarese che in carriera ha una media punti di 1,53 ed una percentuale di vittorie pari al 41,7%. La Salernitana era da tempo nei suoi pensieri ed attendeva il momento per mettersi alla prova vicino casa. Nell’intervista dello scorso 30 maggio ecco cosa ci diceva a proposito del suo calcio e della Salernitana…

Autore dell'articolo: Nicola Roberto