La classifica dice ancora 17 dopo la sconfitta di Firenze, ma conferma un margine di sicurezza sulla zona rossa anche alla luce della sconfitta della Samp a Torino, mentre la Cremonese ha pareggiato col Milan, confermandosi osso duro da battere anche per le big. La sorpresa della giornata è stata la vittoria del Lecce sull’Atalanta. Ora i salentini sono a quota 12, due punti in più di uno Spezia che pare in involuzione. La Salernitana anche ieri ha dimostrato di poter fare corsa a sé rispetto a queste formazioni, anche se alcune cose non hanno funzionato. Di sicuro, la fascia sinistra ha sofferto troppo ed anche al di là delle difficoltà di Vilhena, sul tavolo c’è un tema anche in ottica gennaio: Bradaric è stato risparmiato inizialmente dopo due partite di fila da titolare perché probabilmente Nicola ha ritenuto di doverne dosare le forze ed allora alla rosa granata manca un altro esterno sinistro di ruolo, visto che appare comunque evidente che quando Mazzocchi cambia fascia perde certi automatismi tecnici e determinati riferimenti, pur avendo fornito in passato grande disponibilità a ricoprire quel ruolo dove si è comunque espresso su livelli sufficienti, segnando anche due gol. Inoltre, l’assenza di Fazio ha fatto il resto non perché Pirola abbia commesso errori particolari, ma perché l’argentino ha esperienza e carisma e sa garantire alla squadra uscite più spavalde dalle retrovie con palla al piede, oltre ad essere capace di fungere da attaccante aggiunto, non solo sui calci piazzati. Di stanza a Parma, dove preparerà la gara di Monza in programma domenica, la Salernitana spera di riavere il suo capitano in campo. Difficile, invece, che possa essere disponibile Lovato le cui condizioni verranno ulteriormente monitorate. Ieri sera, poi, Bohinen ha dato segnali importanti mentre Candreva ha confermato di essere il leader tecnico della squadra al pari di Dia, semplicemente devastante nel suo approccio alla gara nella ripresa. In mediana ha avuto un buon impatto anche Maggiore, che ha potuto giocare da mezzala e che ieri è rientrato in campo dopo qualche settimana di stop. Nicola può contare anche su di lui e chissà che domenica l’ex Spezia non possa giocare dall’inizio. Dalla cintola in su c’è abbondanza, anche se ieri in prima linea non ha convinto Bonazzoli, che sta cercando di abituarsi al ruolo di regista offensivo, agendo tra le linee più che da punta vera e propria. Contro il Monza si chiuderà la prima parte di stagione, ma il giro di boa è ancora lontano. A gennaio si ripartirà con le ultime quattro giornate di andata e poi sarà una lunga volata fino al 4 giugno quando si concluderà il campionato.
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