DAZN E MINI ABBONAMENTI: TIFOSI SEMPRE PIU’ PENALIZZATI

Stefano Colantuono vorrebbe sfruttare la sosta per lavorare sotto l’aspetto fisico in primo luogo con la rosa a sua disposizione. Per la tattica il trainer granata dovrà attendere il ritorno dei nazionali e quello in gruppo di chi ancora è ai box. Alla ripresa del campionato per la Salernitana ci sarà la sfida interna con la Sampdoria, una delle tre partite comprese nel mini abbonamento varato dalla società. Da giorni ci giungono segnalazioni circa difformità tra i prezzi comunicati dalla Salernitana e quelli realmente corrisposti all’atto dell’acquisto del carnet che dà diritto ad assistere alle partite con Sampdoria, Juventus ed Inter. Premessa d’obbligo: l’iniziativa in sé è da lodare, i prezzi non sembrano eccessivi se si ragiona secondo determinati parametri. Detto questo, resta da capire perché non sia stato possibile procedere all’acquisto on line degli abbonamenti, visto che anche acquistandoli materialmente presso i consueti punti di vendita al prezzo fissato e comprensivo dei diritti di prevendita si sommano costi aggiuntivi che, come ci è stato spiegato dai rivenditori, vengono imposti da vivaticket che richiede una commissione ulteriore. In pratica, un abbonamento di tribuna azzurra intero ha un costo di 145 euro cui si devono aggiungere 5 euro per i diritti di prevendita. Il costo finale lievita di altri 5 euro per via di commissioni chieste da vivaticket e che vengono fatturate a parte, tanto è vero che sul carnet che viene stampato e consegnato al proprietario sono specificati il costo dell’abbonamento e i diritti di prevendita per un totale di 150 euro, mentre gli ulteriori cinque euro sono fatturati separatamente. Per un abbonamento ridotto la commissione è di tre euro. Questo per tutti gli abbonamenti e per tutti i settori, ma, a quanto pare, è la normalità anche quando si acquista il singolo tagliando. La passione non si spegne per cinque euro in più, ma il tifoso merita chiarezza di informazioni. Sempre. Del resto, che il mercato guardi ai supporters sempre più come utenti che tifosi è un dato di fatto. E sono sempre i tifosi/utenti che in cambio ricevono trattamenti poco chiari e rispettosi. Il caso Dazn, che ha intenzione di impedire la visione da due dispositivi collegati ad un solo abbonamento delle partite, è di questi giorni e sta facendo discutere. In pratica, se un tifoso che abbia sottoscritto l’abbonamento, che nelle condizioni d’uso prevede la fruizione in contemporanea da due dispositivi, si trova fuori casa all’orario della partita della sua squadra del cuore deve scegliere se vederla da solo impedendo, tanto per fare un esempio, ai figli che sono in quel momento a casa di collegarsi o rinunciare a seguire l’evento per lasciare via libera ai familiari. L’emittente olandese è stata invitata ad un confronto con il Ministro per lo sviluppo Economico, ma difficilmente farà marcia indietro. Per gli abbonati sarà possibile, stando alle voci di questi giorni, recedere dall’abbonamento, ma la questione è un’altra: se Dazn non è soddisfatta del numero di clienti, se pensa che la pirateria la stia danneggiando, dovrebbe anche interrogarsi sulla qualità del servizio offerto finora e sulla impossibilità dei clienti di interfacciarsi con un operatore in carne ed ossa per eventuali problemi o richieste di informazioni. Ed ancora, il problema è come sempre a monte e riguarda la battaglia che c’è stata dietro le quinte ma nemmeno tanto per far sì che Sky fosse messa alla porta a favore di Dazn e Tim. Dalla multiproprietà alle plusvalenze, dagli arbitri al var, per finire ai diritti tv. E’ proprio vero che tutte le strade portano a Roma.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto