DENTRO O FUORI CON IL COSENZA A PREZZI RIDOTTI

Quando tocchi completamente il fondo hai soltanto la possibilità di rialzarti. A voler guardare il bicchiere mezzo pieno non resta che aggrapparsi anche alle massime e o ai proverbi. Il problema è se questa squadra è capace di… rialzarsi. Certo è che, per fortuna, la Salernitana ha ancora una chance per la salvezza. E soprattutto è (ancora) arbitra del proprio destino. Domenica sera, infatti, contro il Cosenza già salvo e senza altre ambizioni, i granata hanno la possibilità di chiudere il discorso, battendo i silani e conquistando tre punti pesantissimi che servirebbero a blindare la categoria. A prescindere dai risultati degli altri campi. Il tesoretto granata è stato dilapidato in questi ultimi mesi, ma resta ancora una piccola quota di sicurezza che – a due partite dalla fine della regoular season – consente all’ippocampo di mettersi al sicuro con tre punti in cascina. Intendiamoci, la quota potrebbe essere anche più bassa, ma come spesso capita nei convulsi finali di stagione i risultati delle altre concorrenti possono essere spesso e – poco volentieri – sorprendenti.
Ecco che per mettere in cassaforte un patrimonio inestimabile come la serie cadetta è necessario domenica sera fare bottino pieno contro i silani di Braglia. Il Cosenza, ieri pomeriggio, pareggiando con il Venezia al San Vito ha deposto anche le ultime flebili velleità per i play off e chiuderà la stagione proprio all’Arechi (all’ultima osserverà il turno di forzato risposo). Sulla carta, Tutino e compagni avranno certamente poche motivazioni rispetto alla Salernitana. Occhio, però, alla storica rivalità tra le tifoserie e, soprattutto, allo stato di forma psicofisica della Salernitana.
Per non parlare della questione più scottante. La presenza o meno del pubblico all’Arechi. La tifoseria è spaccata tra chi ha confermato la diserzione ad oltranza e chi ha deciso di concedere ancora fiducia al club. Questo fino a ieri. Oggi, il calendario dice che la Salernitana ha bisogno dei tre punti per mettersi al sicuro. Ha bisogno dei suoi tifosi per far tornare l’Arechi quel fortino che da troppo tempo si è trasformato in gruviera. La società ha deciso di dimezzare i prezzi di tutti i settori dello stadio, provando a incentivare la gente. Per i pochi tagliandi che erano stati acquistati a prezzo pieno sarà possibile da parte dei titolari chiedere il completo rimborso e poi riacquistarlo a prezzo ridotto. Probabilmente però sarebbe opportuno anche dell’altro. Per i tifosi, infatti, la Salernitana non è mai stata una questione di soldi. Di prezzo. Ma di passione, di pathos, di quel famoso senso di appartenenza.
Già ieri sera, ad esempio, prima della “scontistica” applicata dal club, il Centro di Coordinamento Salernitana Club aveva deciso di entrare con il Cosenza, concedendo una “tregua” per il bene della Salernitana, ma rimarcando le sue posizioni al triplice fischio finale. Adesso la palla passa agli ultras ed anche a quella maggioranza silenziosa che già da tempo aveva disertato lo stadio in segno di protesta contro una politica societaria priva di programmazione e di ambizioni.
Staremo a vedere.

Autore dell'articolo: Redazione