DISSEQUESTRATO IL CRESCENT. DA LUNEDI’ LA RIPRESA DEI LAVORI –

E’ stata firmata questa mattina l’ordinanza di dissequestro del Crescent. In calce al provvedimento la firma del presidente del collegio della seconda sezione penale. Ora i carabinieri ora provvederanno alla rimozione dei sigilli e alla contestuale restituzione del bene nelle mani della società titolare dell’appalto che già lunedì mattina rimetterà in moto le gru per andare alla conclusione dei lavori. Tutto questo all’indomani dell’udienza celebrata ieri, sempre al Tribunale di salerno, sulle autorizzazioni per la realizzazione di piazza della Liberta’ e del Crescent che, ad avviso della Procura, sdarebbero state chieste ad un ente diverso da quello deputato a decidere. Su questa tesi si e’ incentrata l’udienza nel processo a carico di Vincenzo De Luca e di altre ventuno persone, chiamate a rispondere a vario titolo di falso in atto pubblico, lottizzazione abusiva e abuso d’ufficio. E per sostenere questa tesi i pm Rocco Alfano e Guglielmo Valente, nella quattordicesima udienza celebrata dinanzi ai giudici Siani, presidente a latere Trivelli e Cantillo, hanno citato a testimoniare l’ex direttore amministrativo della direzione del ministero dei Beni culturali Carlo Guardascione, l’ex direttore del settore Ragioneria del Comune di Salerno e la funzionaria della ex direzione regionale della Sovrintendenza di Salerno Assunta Panzera. Il nodo da sciogliere riguarda la competenza sulla valutazione del piano paesaggistico relativo alle opere da realizzare. E le testimonianze raccolte non avrebbero, fino a oggi, sciolto il dubbio: secondo la legge fino al 2009 le valutazioni non rientravano tra le competenze dei livelli regionali e non e’ accertato che il plico sia stato trasmesso alla direzione centrale del Mibac. Ma il procvesso penale, come detto, non ostacola l’iter per il completamento del Crescent. Due binari paralleli che a questo punto, dopo il dissequestro del cantiere e kla ripresa dei lavori in programma lunedi’, non potranno mai più incrociarsi, al massimo condizionarsi reciprocamente.

Autore dell'articolo: Barbara Albero