DOPO DI NOI, PROGETTI DI VITA INDIPENDENTE BLOCCATI NELL’AMBITO S5

Fermi al palo i progetti individuali delle persone con disabilità finalizzati al Dopo di Noi o Vita indipendente dell’Ambito Territoriale S5, con Comune di Salerno Capofila.

Ritardi nell’attivazione dei percorsi, assenza di replica, nessuna risposta e comunicazione dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Salerno e dalla direzione dell’Ambito S5 a sollecitazioni inoltrate da Anffas Campania e Fish Campania.

La denuncia per il blocco dei progetti di vita arriva dalle numerose rimostranze di molte famiglie circa il blocco totale che l’Ambito territoriale S5, ormai da mesi ha sui progetti individuali, sia ex art.14 L.328/00, sia progetti finalizzati al Dopo di Noi o Vita Indipendente.

Le famiglie lamentano di non ricevere alcuna rassicurazione in merito. Sebbene come sancito dall’avviso pubblico Regionale relativo al Dopo di Noi, finalizzato all’individuazione dei beneficiari del progetto, è previsto un termine perentorio di 30 giorni, affinché i progetti presentati vengano esaminati e lavorati, è inaccettabile la situazione che si è andata a determinare.

Un inaccettabile ritardo che colpisce gravemente le persone con disabilità e le loro famiglie, le quali proprio attraverso i progetti individuali, avendone pienamente diritto, non richiedono altro che migliorare la loro qualità di vita attraverso l’opportunità di maggiori e migliori sostegni, ha dichiarato Daniele RomanoPresidente di FISH Campania, che incalza sulla necessità di superare in fretta questo pericoloso ed inaccettabile impasse.

I progetti di vita individualizzati e partecipati rappresentano per le persone con disabilità una grande conquista, affinché le persone con disabilità e le loro famiglie non vedano calpestati i propri diritti da inefficienze burocratiche delle Istituzioni, Anffas Campania e Fish Campania, si dichiarano ancora una volta disponibili ad un immediato incontro per fornire risposte efficaci e garantire l’affermazione e tutela di tale diritto.

Autore dell'articolo: Barbara Albero