DZICZEK, DOPO LA PAURA E’ TEMPO DI ESAMI

La grande paura ora lascia il campo alla voglia di capire, di approfondire, di conoscere le cause di quei minuti di sgomento vissuti al Del Duca, sabato pomeriggio. Si era quasi in prossimità del novantesimo quando Patrick Dziczek, subentrato da poco, si è improvvisamente accasciato al suolo. Il tempestivo intervento del compagno di squadra, Francesco Di Tacchio, e del calciatore dell’Ascoli, Vittorio Parigini, bravi e freddi nel prestargli il primissimo soccorso, ha poi consentito ai medici di completare l’opera. Non è la prima volta che il giovane centrocampista polacco, che compirà 23 anni a marzo, accusa un malore in campo. Era già accaduto in allenamento, nel giorno di San Matteo, tanto che Dziczek fu sottoposto ad esami accurati presso la torre cardiologica del Ruggi D’Aragona e solo dopo diverse settimane ebbe l’ok per riprendere l’attività agonistica. Il nuovo episodio, reso ancor più drammatico ed angosciante dalla presenza delle telecamere e dalla circostanza di essersi verificato durante una gara ufficiale, ha avuto ancora più enfasi ed eco sui media. Tanti i messaggi di solidarietà e di pronta guarigione al centrocampista polacco che ha ringraziato attraverso i canali ufficiali della Salernitana. Già sabato sera Dziczek è stato dimesso dall’Ospedale Mazzone di Ascoli ed è stato trasferito a Roma dove anche i patron Lotito e Mezzaroma potranno fargli visita e dove lo staff medico della Lazio potrà seguire da vicino tutto l’iter dei controlli e degli esami che dovranno appurare l’entità del problema, la causa scatenante della crisi vagale e dal cui esito, poi, dipenderà anche la carriera del calciatore polacco. Dopo il secondo episodio di cui è stato vittima, è chiaro che ora per Dziczek sarà necessaria la massima cautela.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto