Allo stadio Olimpico- Grande Torino Frank Ribery ha già lasciato il segno. Lo scorso gennaio, infatti, il fuoriclasse francese segnò una rete spettacolare con cui portò in vantaggio la Fiorentina, raggiunta poi da Belotti e capace di resistere agli assalti granata a dispetto della doppia inferiorità numerica. Di sicuro, l’ex viola vorrebbe ripetere con la maglia della Salernitana la prodezza dello scorso gennaio in casa del Toro, ma la condizione fisica suggerisce prudenza. Da ieri Ribery si sta allenando al Mary Rosy, ma non s’è ancora unito al gruppo. Lavoro specifico finalizzato a metterlo nelle condizioni di poter tornare in campo e dare il suo contributo senza, però, strafare e correre rischi. Lo ha detto lo stesso calciatore in occasione della sua presentazione: la cosa più importante è prendere il ritmo senza rimediare infortuni. Castori ed i compagni lo aspettano, ben sapendo che con la sua classe ed il suo carisma potrà dare un contributo importante. Con uno così in squadra la crescita sul piano mentale di tutto il gruppo deve essere una logica ed immancabile conseguenza. Poco alla volta, man mano che la condizione fisica permetterà a Ribery di allungare il minutaggio, atteggiamento mentale e tattico della squadra ne dovranno trarre benefici. Recuperare palla il prima possibile ed il più vicino possibile alla porta avversaria per poi consegnarla al numero sette sarà uno degli scopi del gioco di Castori. Non sarà tanto una questione di modulo, ma di interpretazione delle partite. Non avrebbe senso giocare con otto uomini davanti alla propria area di rigore e lasciare in balia delle difese avversarie una punta e Ribery, sebbene il francese abbia i colpi per creare occasioni da gol anche in situazioni di inferiorità numerica. Con un calciatore del suo livello a disposizione sicuramente sarà fisiologico e anche più naturale prendere coraggio, provare ad impostare azioni offensive partendo dalle proprie prerogative, ossia la corsa, l’aggressività, la conquista delle seconde palle. Un conto, però, sarebbe fare tutto questo dovendo risalire il campo per ottanta metri, un altro farlo con trenta metri davanti. E di sicuro Ribery, che non è più un ragazzino, potrà dare maggiormente sfogo al suo estro ed al suo talento proprio nella misura in cui avrà la possibilità di agire sulla e dalla trequarti avversaria in avanti. Essendo un uomo squadra, avendo sempre dato grande importanza al lavoro collettivo, di sicuro non si esimerà dal dare una mano in fase difensiva, come un vero leader sa e deve fare. Una palla recuperata in difesa da uno come lui varrà tantissimo sul piano emotivo per tutta la squadra, ma è chiaro che saranno gli assist ed i gol che potrà portare in dote a fare le fortune della Salernitana.
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