FALSA PARTENZA. QUANTE GRANE IN RITIRO

Il ritiro ha subito messo tutti in… disaccordo. Si comincia male e su più fronti in casa Salernitana. La decisione del ritiro alla ripresa dei lavori, la scelta infelice di Serino in provincia di Avellino, la carenza di strutture su cui potersi allenare e soprattutto lo stallo che sta vivendo il tanto atteso mercato di riparazione.

La decisione di spostarsi prima sul sintetico di Baronissi, poi all’Arechi, infine al Volpe. Il tutto con base a… Serino. I granata, o quello che resta di un organico ridotto all’osso, sono costretti a trasferimenti in pullman per allenarsi a… Salerno. Come se non bastasse ci si mettono pure gli imprevisti. Come nel caso delle docce fredde all’Arechi di ieri pomeriggio, del campo in pessime condizioni a Serino, di quello a Baronissi che non incontra le esigenze del tecnico, del giallo sulla disponibilità delle camere che avrebbe fatto storcere  il muso a qualcuno. Se a questo si aggiunge la rosa striminzita con cui Torrente è costretto a lavorare da martedì scorso il quadro è completo. O quasi. Gli infortuni, le epurazioni e poi i permessi. Ufficiali o ufficiosi, hanno di fatto ridotto all’osso il numero di giocatori a disposizione del tecnico, costretto ad aggregare ben 9 elementi della Primavera di Savini per completare la rosa. I granatini insieme al portierino Ronchi non beneficiano di vitto e alloggio all’Hotel Serino e sono costretti a fare i pendolari. Insieme a loro pare sia stato riservato lo stesso trattamento anche all’attaccante Milinkovic che non avrebbe gradito ed ha marcato visita, dandosi malato. Filtra che in albergo non ci fosse più disponibilità di stanze. Tant’è. In ogni caso, quella di Serino è stata una scelta infelice. Un paradosso dormire in Irpinia ed allenarsi a Salerno. C’è di più. Torrente sta lavorando con i superstiti dei superstiti. Oltre ai quattro elementi finiti fuori lista mancano all’appello ancora il baby Odjer e Rossi in permesso, Milinkovic ammalato, Lanzaro e Tuia infortunati oltre a quelli di lungo corso. Numeri alla mano 11 giocatori di movimento più i due portieri.

Come se non bastasse fino a stamattina non è arrivata nessuna ufficialità dal mercato di riparazione. Voci, ammiccamenti, firme imminenti, ma nulla ancora di ufficiale. Il tutto ad otto giorni da una partita, un derby, con l’Avellino, alla ripresa al Partenio Lombardi. Certamente non un match come gli altri. Basta guardare il dato della prevendita. Gli 800 biglietti messi a disposizione dal club irpino per il settore ospiti sono andati letteralmente a ruba. Sold-out in pochissime ore con ressa ai botteghini, problemi e tensioni.

Urge cambiare rotta. In tutti i sensi.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta