FEDELI, RIFORME PER UNA BUONA SCUOLA –

“Chiamatemi ministra perché è giusto veicolare il messaggio che anche le ragazze, le donne possano raggiungere i livelli apicali della società”. Così questa mattina tra le sue principali dichiarazioni a a Palazzo di Città di Salerno, Valeria Fedeli, la ministra dell’Istruzione, ad una platea di studenti, intervenuti ad assistere alla presentazione dei risultati della seconda fase del percorso formativo attuato nell’ambito del progetto “Conoscere, Formare per Cambiare – Percorsi educativi per l’affermazione di una cultura di genere – Piena cittadinanza delle differenze, Contro ogni forma di violenza e discriminazione”.
“Avrei preferito avere uno spazio ulteriore per poter incontrare tutti i soggetti della scuola, le famiglie, gli studenti, non solo gli insegnanti e le organizzazioni sindacali, i presidi, i dirigenti scolastici, insomma tutte le componenti della scuola per poter già predisporre il primo invio delle deleghe al consiglio dei ministri in maniera un po’ più condivisa”. Così ha continuato la ministra per dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli rimarcando il suo impegno e quello che faranno sicuramente le due commissioni di Camera e Senato e di arrivare all’attuazione delle otto deleghe esattamente con il massimo possibile di condivisione da parte di tutti i soggetti.
Tutti sappiamo una cosa fondamentale: se vogliamo davvero una scuola come tutti la vogliono, di qualità, capace di stare all’interno dei processi e quindi anche delle caratteristiche dei sistemi di istruzione formativi europei, noi abbiamo bisogno che chi deve attuare le riforme le abbia conosciute e condivise perché poi allora diventi efficace”
Dobbiamo fare un lavoro lungo e importante perché davvero dobbiamo fare un testo unico sulla scuola e mettere tutte le norme precedenti che stanno in altre leggi facendo in modo che diventi l’effettivo testo unico semplificato. Spero – rimarca il ministro – che abbia anche un linguaggio chiaro. Anche da parlamentare questa era una mia battaglia: credo che le leggi dello Stato debbano avere un linguaggio chiaro ed accessibile, permettendo a chiunque le legga di essere nella condizione di non avere dubbi”.

Autore dell'articolo: Barbara Albero