Era il 24 luglio di 25 anni fa, per la precisione il 24 luglio del 1992 quando a margine di un tam tam mediatico, sull’onda lunga della tangentopoli milanese, anche Salerno veniva investita dal ciclone giudiziario; l’operazione “mani pulite”, arrivava anche in Campania. Intorno alla progettazione e alla costruzione della Fondovalle del Calore, superstrada ideata per collegare vari paesi del comprensorio all’ autostrada Salerno-Reggio Calabria, in corrispondenza degli svincoli di Eboli e di Atena Lucana, si scatenò l’inferno. Progettata nel 1984, finanziata con fondi della legge 64, inserita nel piano Cipe nell’ agosto ‘ 88, la Fondovalle Calore fu la “madre” delle inchieste salernitane. Furono sei gli arresti, tre gli inviti a presentarsi decisi dalla magistratura salernitana. Nel mirino del pool della Procura della Repubblica composto da Michelangelo Russo, Luigi D’ Alessio e Vito Di Nicola, finirono esponenti politici, imprenditori, professionisti, tutti nomi in vista in provincia di Salerno. Tra gli arrestati anche Raffaele Galdi, ingegnere, titolare di uno degli studi di progettazione più avviati della regione, un fedelissimo del ministro delle Aree urbane Carmelo Conte, finito sotto inchiesta quando la Procura dispose il sequestro del suo studio. Tra i floppy disk sequestrati fu trovata anche la copia di una lettera inviata dal sindaco di Salerno, Vincenzo Giordano, al ministro Conte per sollecitare il finanziamento della metropolitana leggera, altro grande affare finito nel mirino della Procura. Fu l’inizio della fine del partito socialista italiano a Salerno; uno dopo l’altro vennero spazzati via tutti gli esponenti di spicco del partito fino al potentissimo ministro Carmelo Conte. Dalle macerie di quello che fu un vero e proprio terremoto politico giudiziario prese, però, le mosse l’epopea di Vincenzo De Luca che, per un incredibile coincidenza, a distanza di 25 anni, questa volta nelle vesti di Governatore della Campania, ieri ha dato il via libera ai lavori per la realizzazione della Fondovalle calore. E’ come si fosse chiusi un cerchio; un giro durato un quarto di secolo.
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