SALERNITANA VS SPEZIA ATTACCHI A CONFRONTO

Salernitana-Spezia promette scintille. In termini di gol e spettacolo s’intende. Oggi pomeriggio si affrontano allo stadio Arechi due squadre votate all’attacco che fanno del gioco, del possesso palla, del fraseggio e delle verticalizzazioni le loro armi migliori. Entrambe le squadre sono sempre andate a segno in queste prime due giornate di campionato, ed entrambe hanno sempre subito almeno un gol. Segno evidente di una filosofia di gioco a vocazione offensiva che – inevitabilmente – rischia di lasciare aperta qualche falla in difesa. Questione di scelte.

Finora l’equilibrio premia i granata. La Salernitana di Torrente, neo promossa in serie cadetta è imbattuta in campionato (ma anche in coppa Italia dove incontrerà il due dicembre prossimo proprio lo Spezia al Picco nel quarto turno della competizione tricolore), ha rifilato tre sberle all’Avellino vincendo il derby e ne ha fatti altri due al Brescia pareggiando al Rigamonti. Eroe di questo avvio di stagione Denilson Gabionetta, autore di tre reti in due partite. Le altre due marcature portano la firma di Gennaro Troianiello – nel gol del definitivo 3 a 1 all’Avelino – e Raffaele Schiavi che ha sbloccato il risultato contro le rondinelle.

Discorso un po’ diverso per lo Spezia di Bjelica, formazione candidata a un ruolo da protagonista, imbottita di pezzi da novanta che dalla cintola in su ha un tasso tecnico di primissimo ordine. Fino ad oggi le aquile hanno messo a segno quattro reti, incassandone però ben cinque. De Las Quevas, Catellani su rigore e Nenè sono stati i marcatori nella rocambolesca sconfitta per 4 a 3 al San Nicola di Bari (con un Maniero sponda galletti scatenato). Contro la Pro Vercelli al Picco, invece, Situm aveva illuso il fronte del porto.

Numeri alla mano dunque oggi pomeriggio davanti ai 10.mila dell’Arechi c’è da attendersi una partita emozionante e ricca di gol. L’auspicio, manco a dirlo, è che il trend possa essere confermato. Festival del gol, ma uno in più appannaggio dei granata.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta