GATTUSO TORNA ALL’ARECHI

Al termine di un trittico di gare racchiuse in sette giorni, come una sorta di dulcis in fundo, ecco materializzarsi il ritorno all’Arechi di Rino Gattuso, avversario per un giorno della Salernitana. Sulla panchina del Pisa, riportato in B nella scorsa stagione, Ringhio sta diventando grande come allenatore. Grintoso e determinato, generoso e cattivo al punto giusto, Gattuso in panchina è come un leone in gabbia. Da calciatore macinava chilometri e sradicava palloni su palloni dai piedi degli avversari,  da allenatore tormenta quel piccolo fazzoletto d’erba che è l’area tecnica a lui destinata, andando su e giù, sgolandosi ed agitandosi per incitare o richiamare i suoi calciatori che per lui sono soprattutto ed innanzitutto uomini. Genuino, vero, capace di far trasparire le emozioni che gli covano in petto, Gattuso ha sempre anteposto l’aspetto umano a quello strettamente tecnico e professionale. La parola ed una stretta di mano valgono più di un contratto e l’affetto della gente è il premio più grande per uno come lui che ha costruito la sua carriera partendo da lontano, scegliendo la Scozia per farsi le ossa e Salerno come trampolino di lancio verso i trionfi col Milan e la Nazionale. Domani sarà l’ex più atteso e per lui tornare a calcare il prato dell’Arechi e guardare la curva sud sarà un tuffo nei ricordi del passato. Gattuso e Salerno, un legame solido anche se, in fondo, l’esperienza di Ringhio in granata è durata solo un anno. Ma non è mica da questi particolari che si giudica un vero amore e tale è quello tra Gattuso e la tifoseria granata che si prepara ad accoglierlo con tutti gli onori. L’Arechi è sempre casa sua e, chissà, che un giorno non possa sedere sulla panchina della squadra granata.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto