GERBO O ZAMPANO IN POLE, MA IL SOGNO E’ RISPOLI

L’addio di Bernardini era già stato messo in conto dalla società che ha ingaggiato Karo e Billong e resta in contatto con Bianchetti, anche alla luce dell’infortunio di Mantovani. Quello di Casasola, invece, ha spiazzato Ventura e la dirigenza. In rosa c’è Pucino ed è arrivato Lombardi. Il primo è un terzino che rende al meglio nella linea a quattro, il secondo nasce come esterno offensivo. Ed allora a destra qualcuno dovrebbe arrivare. La Lazio ha in casa Djavan Anderson, bocciato nelle scorse settimane a causa del suo rendimento e di un approccio non all’altezza delle aspettative, ma si potrebbe pescare tra gli svincolati: piacciono Gerbo, ex Foggia, e Zampano, ex Venezia, mentre Rispoli, appena liberatosi dal Palermo, è un sogno destinato, almeno per ora, a restare tale dal momento che il terzino di Cava de’ Tirreni attende una chiamata dalla massima serie. Se per Casasola dovesse riaprirsi la pista Verona (più facile però che vada in Spagna), il club scaligero potrebbe mettere in uscita Almici. Per la corsia sinistra, dove Ventura ha a disposizione il solo Lopez, potrebbe prendere piede l’idea Ndrecka, giovane mancino che la Lazio ha prelevato dal Chievo in tandem con Kiyine. La prossima settimana si dovrebbe definire il futuro di Odjer. Il ghanese ha un solo anno di contratto con la Salernitana ed il suo agente incontrerà la società per il prolungamento. Resta in attesa di una chiamata Dall’Oglio, svincolatosi dal Brescia dove è stato compagno del brasiliano Curcio, esterno mancino che la Salernitana ha annotato sul taccuino fin dallo scorso gennaio. Nel fine settimana è previsto un altro incontro con Alessio Cerci che dovrebbe essere definitivo in un senso o nell’altro. Falletti e Siligardi le possibili alternative all’ex Torino. Parallelamente, però, occorre anche sfoltire. Si prova a chiudere con il Monza per Rosina, mentre per Schiavi ci sono Juve Stabia, Ascoli e Cosenza. In cerca di sistemazione anche Altobelli e Mazzarani, oltre a Signorelli.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta