GIANLUCA SOFFRIVA DI DISLESSIA. S’INDAGA SU UN MESSAGGIO –

Il teatro di morte di Gianluca Cavalieri che inizialmente era stato transennato è stato dissequestrato e rimesso a disposizione degli studenti che tra ieri ed oggi hanno voluto rendere omaggio al ricordo del giovane ponendo lì sul posto del tragico ed ancora inspiegabile gesto fasci di fiori. Ben altro comportamento rispetto agli sciacalli del facebook, coloro i quali, nell’immediatezza dell’accaduto, avevano pensato bene di filmare e postare foto e immagini di Gianluca mentre era ancora esanime a terra. Sulla dinamica del tragico incidente continuano, intanto, ad indagare i carabinieri della stazione di Fisciano e i poliziotti del drappello universitario. All’interno della biblioteca non è installato alcun sistema di videosorveglianza, per cui gli investigatori non possono contare su immagini il che avrebbe potuto aiutare a ricostruire una dinamica più esatta dell’accaduto. Si indaga, tra le altre cose, su un messaggio inviato da Gianluca, l’ultimo prima che decidesse di farla finita, ma anche su ipotesi di istigazione al suicidio, ipotesi questa tutta da dimostrare. Certo è che il 19enne di campagna soffrisse di dislessia, patologia che non gli dava tregua.  Parlare con i compagni e gli insegnanti per il 19enne di Campagna era un problema. Esprimersi in pubblico per Gianluca non era semplice. Di recente, il ragazzo aveva superato anche un esame. Il suo primo e ultimo esame in ingegneria informatica. Gianluca aveva ottenuto un voto brillante: 29. Un voto festeggiato con i parenti e con gli amici. All’istituto industriale di Eboli, dove si era diplomato un anno fa, la sensibilità degli insegnanti e degli alunni aveva aiutato Gianluca a superare quell’ostacolo ma all’Università di Salerno, probabilmente quel limite è diventato una croce troppo pesante per lo studente di Campagna e non è da escludere che proprio la dislessia, la difficoltà di comunicare serenamente abbia profondamente inciso sulla psiche del giovane.

Autore dell'articolo: Marcello Festa