GIOVANILI GRANATA: ALLA PAUSA IL BILANCIO E’ IN ROSSO

Tempo di bilanci – anche se parziali – per il settore giovanile granata. La pausa invernale ha cristallizzato le classifiche dei vari campionati e l’istantanea che la Salernitana ha potuto incorniciare nella sua bacheca non è certo delle più belle. Il settore giovanile granata è sotto la responsabilità del diesse Angelo Fabiani, supervisore del movimento, che ha affidato ad Alberto Bianchi, suo braccio destro, il compito di seguire più da vicino la vita delle formazioni giovanili. Nell’organigramma dirigenziale figura anche Fabrizio Fabiani, figlio del ds. In estate, la Salernitana ha proceduto ad una rifondazione del suo parco calciatori, svincolando molti ragazzi e tesserandone di nuovi. Tutte le formazioni giovanili sono state interessate da cambiamenti profondi, alcuni anche troppo radicali perchè, a detta di molti osservatori e cultori dell’universo giovanile, al suo interno la Salernitana aveva diversi elementi interessanti che sono stati congedati senza troppi complimenti né rimpianti. Si è proceduto, poi, anche ad un rimpasto dei quadri tecnici. Una sorta di anno zero, insomma, anche se nel settore giovanile ci sarebbe bisogno di continuità e non di rivoluzioni continue, a meno di necessità di segno opposto. Il vivaio è la linfa vitale per ogni club e Marco Mezzaroma ha sempre confessato il sogno di poter veder crescere in casa talenti da portare in prima squadra un domani. Eppure, la politica adottata dallo staff dirigenziale granata non sembra andare in questa direzione. I risultati, che non sono l’unico metro di giudizio quando si parla di giovani, non sono dei più lusinghieri. La formazione Primavera, allenata da Savini, è all’ultimo posto del suo girone con soli tre punti in dodici partite. Una vittoria ed undici sconfitte il bilancio dei granatini che hanno segnato dodici gol incassandone trentatré. E a migliorare le cose non sono valsi neanche i prestiti dei vari Iliadis, Cenaj e Grillo, elementi gravitanti nell’orbita della prima squadra ed aggregati, chi più chi meno, alla squadra di Savini. Vanno meglio le cose per l’Under 17 di Ciro De Cesare che ha totalizzato tredici punti in altrettante partite, frutto di tre vittorie, quattro pari e sei ko, con un rapporto quasi in pareggio tra gol fatti – quattordici – e subiti – quindici. L’Under 16 guidata da Emanuele Ferraro non conosce mezze misure come dimostrano le quattro vittorie e le nove sconfitte e la totale assenza di pareggi. Non certo positivo il bilancio in fatto di gol: sedici realizzati, trentadue, il doppio, quelli a carico. Segnali di speranza giungono dalla squadra Under 15, guidata da Landi, che ha collezionato venti punti grazie a cinque vittorie, altrettanti pareggi e tre sconfitte. Con diciannove gol fatti e sedici subiti, l’Under 15 è l’unica squadra tra quelle del vivaio ad avere un rapporto in attivo sotto questo aspetto. I Giovanissimi di Costantino hanno finora vinto due partite, pareggiandone tre e perdendone sette, con tredici gol fatti e ventotto subiti. Questi i numeri delle varie squadre giovanili granata, che servono solo a rendere un’idea perchè il discorso è più ampio. Le giovanili granata devono fare i conti con difficoltà logistiche, solo in parte attenuatesi con la fruizione del Volpe, e si sa quanto le strutture facciano la differenza. Se Atalanta, Empoli ed altre società che non hanno bacini di utenza tanto diversi da quello di Salerno, sono da anni leader nel campo giovanile il motivo è da ricercarsi nella disponibilità di strutture adeguate e nella capacità di affidarsi ad esperti del settore sia dal punto di vista tecnico sia dirigenziale. Se la primavera dell’Entella è al primo posto in classifica e quella granata è ultima, tanto per fare un esempio, qualche motivo ci sarà e, di certo, sarebbe opportuno che chi ha la responsabilità del settore giovanile, facesse un’analisi ad ampio respiro, interrogandosi sui motivi di risultati così scadenti, che denotano anche un basso tasso tecnico dei calciatori reclutati in estate. Più investimenti, una programmazione più ispirata, professionalità di esperienza comprovata, strutture idonee: nel 2017 ci si augura che il settore giovanile granata possa avere tutto questo. Per ora, però, il piatto piange e qualcuno dovrebbe spiegare perchè.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto