GIUSTIZIA, I CAMBIAMENTI IN ATTO CON LA RIFORMA CARTABIA –

Luci ed ombre ma non cambiamo strada, non cambiamo binario per un treno che potrebbe deragliare”. È l’appello lanciato da Salerno, dalla Cittadella Giudiziaria che ospita oggi e domani il congresso nazionale APEC sulla Riforma Cartabia, il primo presidente emerito della Corte di Cassazione, Giovanni Canzio che ribadisce “Sì ai correttivi in corsa, ma veloci verso i cambiamenti come la digitalizzazione ed il processo telematico che sono il futuro. Domani il convegno verrà concluso dal vice ministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ma tra gli interventi di oggi anche quello di Iside Russo, presidente della Corte di Appello di Salerno che ha evidenziato come sia ancora troppo presto per tracciare bilanci ma è già chiaro che il processo di cambiamento deve essere anche culturale e deve investire tutte le componenti. La riforma Cartabia, per il capo della procura di Salerno, Giuseppe Borrelli che ha apprezzato l’intervento di Canzio, può rappresentare un passo significativo per la ripresa del funzionamento della giustizia penale che era al fallimento ma occorre fare attenzione ai correttivi che verranno introdotti. ” La riforma è un organismo che non va intaccato in quelli che sono i suoi elementi essenziali – ha detto il procuratore, citando anche numeri importanti per il lavoro svolto a Salerno, già prima della Riforma- nel nostro circondario i i dibattimenti, senza tenere conto della riforma, sono passati da 22mila a 18 mila e quindi la procura di Salerno ha ridotto il movimento dei fascicoli verso il tribunale del 66 % e secondo quelli che sono i nostri calcoli nel giro di un anno e mezzo dai 22mila processi pendenti, ci troveremo ad avere a dibattimento tra i 10 ed i 12 mila processi”.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro