GRANATA COMUNQUE IN CAMPO. SI “SPERA”, MA SI PROVA IL 4-2-3-1

Un allenamento surreale. La Salernitana ha ripreso a lavorare ieri pomeriggio senza conoscere ancora il proprio destino. Il proprio futuro. Almeno in via definitiva. Granata appesi alle decisioni di giudici e sentenze. Non c’è l’avversario dell’ippocampo, non c’è un obiettivo per il quale disegnare schemi e fare strategie ma Menichini ieri si è sforzato di trasmettere motivazioni. Il tecnico ha parlato a lungo con la squadra nel chiuso dello spogliatoio. «Dovremmo essere salvi»: condizionale d’obbligo usato a piú riprese ieri pomeriggio dal tecnico con la squadra. L’unica certezza, al momento, è che non ci sono certezze. Infatti prima dei muscoli, il tecnico toscano ha allenato la mente dei calciatori. Alle 14, molto prima delle ultime auto dei calciatori (di Djavan Anderson e di Rosina) transitate nel parcheggio del centro sportivo, l’allenatore ha indossato la tuta e ha atteso gli atleti a ranghi completi per radunarli.

Reduce dal lungo ritiro di Marina di Ardea, Menichini ieri ritornava al Mary Rosy per la prima volta da quando ha cominciato la sua terza avventura in granata. Alla presenza dei dirigenti Bianchi e Avallone (Fabiani era a Roma), Menichini ha invitato tutti a non staccare la spina, perchè la parola fine, al termine di questo campionato balordo, potrebbe non essere stata scritta ancora. Ha parlato con tutti, perchè c’erano tutti, tranne Bernardini: nello spogliatoio, riuniti per il discorso di gruppo, c’erano anche Di Gennaro, che poi si è sfilato al momento di scendere in campo, e Perticone. Quest’ultimo, infortunato come Schiavi (flessore) è andato via prima delle prove tattiche, di nuovo il 4-2-3-1. La parola d’ordine delle surreali esercitazioni è stata «possesso». Testa bassa, prove tattiche finchè c’è stata luce solare, la squadra ha svolto esercitazioni ad oltranza non si è risparmiata. Menichini ha dovuto rinunciare in corso d’opera a Djavan Anderson (risentimento muscolare) che aveva schierato largo a sinistra nel terzetto a sostegno della punta. Poi ha temuto di perdere Di Tacchio che si è scontrato fortuitamente con Casasola. Il centrocampista è stato subito soccorso, ha rimediato una contusione alla gamba sinistra ma lo spray magico lo ha rimesso in piedi.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta