GRANATA IN QUARANTENA, MA LA LEGA NON RINVIA

Sono venticinque le persone messe in quarantena dall’Asl di Salerno in seguito al focolaio riscontrato nella Salernitana. In pratica tutta la prima squadra ad eccezione di quattro calciatori, uno negativizzato e tre che hanno completato ciclo vaccinale in attesa di sottoporsi alla terza dose dopo il quarto mese. Non è stata interessata dal provvedimento la formazione primavera che aveva preso parte alla sgambatura con la prima squadra di lunedì scorso. La Salernitana ha inviato alla Lega la comunicazione ricevuta dall’Asl di Salerno, ma in via Rosellini, per ora, confermano la volontà di andare avanti e di non disporre il rinvio di nessuna partita. Eppure, in serie A sono tantissimi i calciatori positivi. Il Venezia, in mancanza di comunicazione diverse da parte della Lega, si presenterà all’Arechi e scenderà in campo ripetendo quanto fatto dall’Udinese in occasione della gara fantasma dello scorso 21 dicembre in merito alla quale il giudice sportivo non si è ancora espresso. La Salernitana si è affidata all’avvocato Edoardo Chiacchio per difendere i suoi interessi. Il club granata ha inoltrato alla Lega la richiesta di rinviare la partita, non potendo violare l’obbligo di quarantena imposto dall’Asl alla quasi totalità dei suoi tesserati. Insomma, il campionato di serie A deve confrontarsi col covid con cui si era illuso di non dover più fare i conti. Andare avanti a tutti i costi è la linea della Lega, sostenuta dalla Figc, perché non ci sono spazi nel calendario per recuperare le partite, ma di fronte a casi come quello della Salernitana che potrebbe non essere l’unica squadra messa in quarantena dall’autorità sanitaria pensare di giocare per non fermare lo show appare surreale. Non ci si meraviglierebbe neanche di ciò, ma la conseguenza sarebbe un danno irreparabile alla regolarità del campionato ed una conferma della totale mancanza di credibilità del sistema calcio.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto