GRANATA SOTTO IL SEGNO DEI GEMELLI DEL GOL

Undici gol in due nelle prime venti giornate di questo deludente ed opaco girone di andata, in aggiunta ai ventuno nei primi sei mesi del 2016. La coppia Coda- Donnarumma cerca l’ultimo acuto prima del rompete le righe, altri gol pesanti, di quelli da tre punti per capirci. Donnarumma è tornato al gol ad Avellino, trasformando il rigore del due a tre  finale. Al Partenio, nel giorno in cui Coda era indisponibile per squalifica, Alfredo da Torre Annunziata s’è visto preferire in partenza Joao Silva e dalla panchina ha masticato amaro, scorgendo nell’addio – anche perchè il rinnovo non arriva – l’unica soluzione possibile per poter giocare con continuità. Il mercato è alle porte e, sebbene la società abbia ancora una volta ribadito la sua incedibilità, Donnarumma sa che è sempre meglio avere la valigia pronta per ogni evenienza. Disfarla, eventualmente, non sarebbe un problema. Il nodo, però, resta: a prescindere dalle ben note questioni contrattuali, occorrerebbe far chiarezza sulla centralità o meno del calciatore nel progetto tattico di Bollini che non lo ritiene l’alternativa a Coda, ma che, dopo averlo lasciato in panca quando il capocannoniere stagionale non era a disposizione, pensa di riproporlo dal primo minuto come voto di abbondanza. Senza nessuno dei gemelli del gol inizialmente in campo al Partenio, con tutti e due dal primo minuto contro il Carpi e contro il Perugia. Accantonata la coerenza tattica, ci si augura che la Salernitana di Bollini possa avvalersi del feeling speciale tra i suoi due bomber per vincere oggi. Coda è stato decisivo a Frosinone, ma ha rovinato una gara perfetta con la leggerezza commessa contro il Carpi che ha influito pure sulla sconfitta di Avellino. Donnarumma non ha ancora segnato un gol pesante, dopo essere stato spesso provvidenziale nella passata stagione. Pezzi pregiati del mercato, uomini chiave per la Salernitana, almeno nell’immediato. Il destino nei loro piedi per una squadra che spera di ritrovare anche i guizzi di Rosina ma che, pur con tutti i limiti e le contraddizioni lasciati in eredità da un mercato approssimativo, resta in fondo sotto il segno dei gemelli del gol.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto