Che la Salernitana avesse deciso di andare avanti con Gregucci si era capito fin da subito. Il sospetto di un ribaltone si era insinuato soltanto nel caso in cui il tecnico avesse deciso di fare un passo indietro, dimettendosi. Niente di tutto questo. Molto, però, ha influito il faccia a faccia tra tecnico e giocatori di ieri nel ritiro di San Gregorio Magno. Dopo il rompete le righe il vis a vis con il diggi, Fabiani. Al tempo. La Salernitana è una gruviera: continua a prendere gol alla prima folata di vento e infatti ieri ai difensori, pronti-via, è stato prescritto un lavoro specifico. Alle prime prove, però, la squadra è arrivata per gradi, non prima di una lunga riunione tecnica che è servita a chiarirsi. L’urgenza, adesso, è compattarsi. L’allenatore ed il plenipotenziario direttore generale Fabiani hanno parlato a lungo ieri sera, anche dopo l’allenamento. Occhi negli occhi, hanno analizzato la situazione, si sono scambiati osservazioni ma il club aveva intenzione di comprendere fino in fondo anche lo stato d’animo e le motivazioni del tecnico. Gregucci, infatti, dopo il silenzio stampa impostogli a Livorno, era rimasto a riflettere per tutto il weekend: aveva meditato, ponderato, si era rapidamente consultato con il vice Ton e l’amico Gigi Genovese. Tutti e due, Ton e Genovese, avevano raggiunto ieri mattina lo stadio Arechi per ritirare scarpette ed effetti personali: non il classico svuotamento dell’armadietto, prologo a decisioni importanti, ma semplicemente la necessità di recuperare materiale tecnico per prepararsi alla seconda settimana di ritiro punitivo nel piccolo centro gregoriano. Poi tutti a San Gregorio, tutti radunati a semicerchio, mentre al campo Volpe si allenava soltanto Volpicelli. Roberto Beni, invece, allertato nei giorni scorsi per tenersi pronto ad ogni evenienza, ha diretto il proprio allenamento sul campo sintetico di via Allende, guidando la formazione Primavera. A fine seduta, intorno alle ore 16.30, mentre a San Gregorio Magno Gregucci analizzava, la squadra ascoltava e la Salernitana tutta si interrogava sul modo migliore per affrontare le ultime otto partite, a cominciare da quella «spareggio» del 30 marzo con il Venezia, Beni piantato a centrocampo confabulava con il responsabile del settore giovanile Mariani. Gregucci riparte da una difesa a pezzi, un centrocampo in affanno e un attacco spuntato. Scendesse in campo oggi la Salernitana, il lampeggiante accesso sull’infermeria l’obbligherebbe a giocare con Pucino e Migliorini e poi a dover sciogliere il ballottaggio optando per il rientrante Mantovani o per l’arretramento di Casasola, com’è accaduto con il Crotone. La formazione, però, in questo momento è l’ultimo dei problemi e non solo perché la Salernitana ritornerà in campo, in gare ufficiali soltanto il 30 marzo. C’è tanto da lavorare e infatti il club granata si è attivato per trovare avversari disponibili per un’amichevole nel fine settimana. C’era stato un contatto con il Frosinone ma la società ciociara ha fatto poi altre scelte, così come il Perugia, che ha optato per una soluzione in famiglia a ranghi misti. E’ probabile che i granata facciano altrettanto.
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