GROUND ZERO: LE MAZZETTE SI CHIAMANO MOZZARELLE

Le mozzarelle erano i soldi, le autovetture da comprare corrispondevano alle sentenze da accomodare. E’ il linguaggio di corrotti e corruttori, tra cui due giudici, sei imprenditori, quattro consulenti fiscali e un avvocato che ieri sono finiti in manette nell’ambito dell’operazione Ground Zero portata avanti dalla Guardia di Finanza di Salerno: 10 i casi di procedure per le quali erano stati proposti ricorsi sospetti avverso le decisioni della commissione tributaria a seguito degli avvisi di accertamento dell’Agenzia delle Entrate e delle fiamme gialle. Un giro di mazzette che partiva dai 5 ai 30 mila euro per una singola sentenza, divise in quota parte dagli impiegati che contattavano personalmente le imprese per proporre la corruzione con la complicità dei giudici. Danaro che veniva incassato in contanti il giorno prima della sentenza e che talvolta, per l’avidità dei giudici, era talmente tanto da costringere i “corruttori” a rateizzare la mazzetta. Solitamente il passaggio avveniva in ascensore o nelle abitazioni private, provando così ad eludere occhi indiscreti. Ma le telecamere nascoste degli inquirenti hanno immortalato il reato in flagranza. Sequestrati, nelle case di alcuni indagati per corruzione in atti giudiziari, contanti fino a 53 mila euro.

Si è stimato che una volta pilotate le sentenze i giudici corrotti impiegassero anche appena quattro secondi per emettere il … verdetto. Il 23 novembre scorso alcuni tra corrotti e corruttori sono stati anche ripresi in un video in un ristorante mentre brindavano al buon esito della sentenza. Gli imprenditori finiti nei guai sono sei, tutti della provincia di Salerno, tranne uno che è della provincia di Avellino.

Si è stimato che il giro di danaro sottratto alle imposte sia pari a circa 15 milioni di euro tra interessi maturati e sanzioni amministrative annullate con le decisioni condizionate. E’ il bilancio della maxi operazione Ground Zero portata avanti dalla Guardia di Finanza di Salerno che – come detto anche dagli inquirenti – potrebbe essere soltanto la punta di un iceberg di un sistema di corruzione ramificato nel territorio.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta