IL CALCIO ITALIANO STUDIA LE MODALITA’ DEL RITORNO IN CAMPO

Il più che probabile rinvio dei Campionati Europei, che si sarebbero dovuti tenere a giugno, dovrebbe dare la possibilità di far concludere i tornei nazionali, laddove ci fossero le condizioni sanitarie per farlo. La Serie A valuta anche l’ipotesi playoff, mentre la serie B potrebbe modificare in parte il suo format. Al vaglio diverse ipotesi, tra cui la riduzione dei playoff da sei a quattro squadre, ma è solo una delle possibilità di cui si sta parlando in questi giorni. La Lega B adotterà una linea unitaria per presentarsi al prossimo consiglio federale, in calendario il 23 marzo, con una sola proposta che dovrà poi essere ratificata in quella sede dal presidente federale, Gravina. La speranza di tutti è che si possa presto tornare a parlare di calcio e, sotto questo aspetto, non sarà certo una settimana in più o in meno a fare la differenza. Per ora, tutti i club cadetti hanno sospeso gli allenamenti e stanno facendo seguire ai rispettivi tesserati un rigido protocollo per prevenire il contagio. Il mondo dello sport non è insensibile al problema, né immune al virus. I casi di Rugani e Gabbiadini sono ormai noti, ma anche in serie C ci sono stati degli episodi con intere squadre costrette alla quarantena. Ed è proprio questo l’aspetto più importante: non si potrà scendere in campo fino a quando non ci saranno certezze in merito alla riduzione del numero dei contagi. Ecco perchè tornare in campo nel primo fine settimana di aprile o qualche giorno dopo non è fondamentale quanto, invece, avere certezze scientifiche circa la riduzione del rischio. Solo allora si potrà davvero tornare a parlare di sport.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto